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CdS - I due capitani in cattedra

di Davide Rampazzo
Fonte: Claudio Beneforti per "Corriere dello Sport"
Foto. Sport.it

Prima il lampo di Diamanti, 18 secondi dopo l'inizio del secondo tempo, dopo quello di Di Natale, al minuto 28, poi solo qualche sussulto dentro una partita praticamente senza tiri in porta. Sì, perchè sia Agliardi che Brkic hanno chiuso la loro domenica sbrigando solo l'ordinario. Va detto subito che questo pareggio non può accontentare il Bologna, che aveva alle spalle 4 sconfitte di fila e che sarebbe ultimo in classifica se il Siena non fosse partito con la penalizzazione, primo perché sia il Pescara che il Siena hanno vinto, secondo perché ancora una volta ha preso un gol evitabile, figlio di una mancanza di attenzione e di concentrazione con le quali questa squadra sta convivendo da tempo.

BOLOGNA - All'atto pratico non è servita neanche la carica che le avevano dato i tifosi il giorno prima andando a Casteldebole nel corso dell'allenamento di rifinitura, se vai a rivisitare la partita ti puoi accorgere che solo dopo il gol di Diamanti il Bologna ha dato l'impressione di poterla vincere, ma è successo che non l'ha chiusa, consentendo all'Udinese di continuare a crederci. Certo, sul gol di Di Natale ci ha messo del suo anche il Bologna, ma va sottolineato come con Ranegie in campo al posto di Lazzari l'Udinese ci abbia dato dentro, creandogli più di un affanno.

DIAMANTI E GILARDINO - In una domenica in cui Gilardino e Gabbiadini (suo l'assist del gol di Diamanti) hanno lavorato tanto senza mai confezionare un pericolo per Brkic, Diamanti è stato l'unico ad accendere il Bologna, ora è vero che a volte si intestardisce con il pallone tra i piedi, è vero anche che lo scorso anno determinava e incideva più di quest'anno, ma perché non riconoscere che senza la sua qualità il Bologna sarebbe davvero poca cosa. Sì, anche Gilardino sembra essersi smarrito dopo un avvio condito di gol, ma è come se il Bologna dimenticasse quelle che sono le sue caratteristiche, perché se lo chiami a giocare fuori dell'area di rigore poi non puoi pretendere che ti faccia stare bene.

UDINESE - No, non ci siamo dimenticati dellUdinese, che ha tenuto bene il campo nel primo tempo, senza mai creare ansie al Bologna nella fase attiva del gioco ma non vivendo neanche di ansie nella fase passiva. Perché tutte e due le squadre sono state poco costruttive, con i portieri che non sono mai dovuti intervenire per mettere dei rattoppi. Dovendo fare la partita, il Bologna ha attaccato di più, ma l'Udinese ha chiuso tutte le vie, sia quelle centrali che quelle laterali, che portavano a Brkic evidenziando ancora una volta la sua organizzazione di gioco.

 

BOLOGNA (3-4-1-2): Agliardi 6; Antonsson 5,5 Sørensen 6 Cherubin 6; Garics 5,5 Pazienza 5 (1 st Krhin 6) Taider 6 Morleo 6 (26 pt Abero 5); Diamanti 6,5; Gabbiadini 6 (27 st Kone sv) Gilardino 5,5.
A disposizione: Curci, Lombardi, Motta, Radakovic, Guarente, Pulzetti, Paponi, Pasquato.
Allenatore: Pioli 6.

UDINESE (3-5-1-1): Brkic 6; Angella 5,5 Coda 6 Domizzi 6; Basta 6 Badu 5 (4 st Pereyra 6) Allan 6 Lazzari 6 (20 st Ranegie 6) Armero 5,5; Maicosuel 5,5; Di Natale 6,5 (34 st Faraoni sv).
A disposizione: Padelli, Pawlowski, Heurtaux, Berra, Willans, Zielinski, Fabbrini, Barreto.
Allenatore: Guidolin 6.

ARBITRO: Bergonzi di Genova 6


 

 

 


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