Bertotto: "Heurtaux doveva evitare quella scivolata. Mi rivedo in Benatia"
E' tornato a Udinese, Valerio Bertotto: si sta allenando con la Nazionale di Lega Pro in vista delle prossime partite. Un'occasione importante per fargli qualche domanda sul rigore discusso di domenica e in generale sul momento dell'Udinese. Le riflessioni dell'ex difensore, raccolte dal Messaggero Veneto.
Sul rigore di domenica: "La premessa è che non c’è rigore, neanche vedendolo in diretta, ma è anche vero che con quell’entrata Heurtaux ha indotto l’arbitro a prendere quella decisione. A mio parere il francese avrebbe potuto essere più freddo e avendo raggiunto El Shaarawy avrebbe dovuto accompagnarlo sul fondo"
Valeri ha deciso da solo. Ma servono davvero i giudici di linea? "Da sportivo dico che gli arbitri devono essere aiutati dai supporti tecnologici come accade già in altri sport"
Domenica si è giocato a 4 in difesa. Come ti è sembrata la squadra? "Vederla schierata a quattro non è usuale, è vero. Solitamente il mister (Guidolin ndr) gioca a tre visto che ha esterni di buona gamba e centrali adatti, ma con le mezze punte del Milan la scelta del mister non ha fatto una piega"
Tra i difensori chi ti piace? "Mi piace molto Benatia, nel quale in parte mi rivedo. É un difensore moderno, molto forte e attento. Il mio erede? Sì, è quello che mi somiglia di più"
Domanda scomoda. Di Natale e Muriel: coesistenza possibile? "Non è una domanda scomoda, anzi. Io sono dell’idea che i bravi vanno sempre fatti giocare assieme perché il calcio è fatto di giocatori che sanno trattare il pallone e quando li hai devi sfruttarli. Ragionando da difensore dico che se ti trovi di fronte Di Natale è difficile, se devi marcare Muriel è difficile, ma se li hai entrambi contro è difficile al quadrato".
A Milano però la differenza l’ha fatta Balotelli, che Galliani ha già accostato a Ibrahimovic. "Il ragazzo ha potenzialità enormi, ma per quello che ha dimostrato finora il suo problema è riuscire a pensare da calciatore ventiquattro ore al giorno. Gli auguro ogni bene perché non c’è niente di peggio che vedere un talento che si butta via, lo dico sempre anche ai miei ragazzi".
L’ultima riflessione è sull’immediato futuro dell’Udinese. "All’inizio l’ho vista in difficoltà, poi si sono modificati alcuni aspetti tecnici e tattici e adesso le cose si sono sistemate. Adesso ha potenzialità superiori e puòsfruttarle"