Belardi: "Approccio sbagliato. C'è poca qualità in mezzo..."
Fonte: Messaggero Veneto
«Approccio sbagliato e carenza di qualità a centrocampo». É sincera e spietata l’analisi di Emanuele Belardi , ex portiere di Udinese e Juventus che sabato sera era allo stadio di Torinoa seguire dal vivo la gara dei suoi compagni di ieri.
Emanuele, in questi casi si dice: Udinese troppo brutta per essere vera. Giusto? «La squadra ha completamente sbagliato approccio alla partita. Sin dall’inizio non è mai stata pericolosa,ha tenuto la linea difensiva troppo bassa. Insomma, non ha giocato da Udinese come invece aveva fatto con Inter e Fiorentina quando era sembrata in netta ripresa».
Il 4-0 è più frutto dei meriti della Juve o dei demeriti dell’Udinese? «Mancavano pareggi giocatori a Conte: Pirlo, Marchisio, Chiellini, Asamoah, tutta gente che fa la differenza, però anche se cosiddette seconde linee si sono dimostrate all’altezza. Il risultato è stato sbloccato da una prodezza di Pogba, ma la Juve aveva già avuto altre tre-quattro occasioni in precedenza».
Secondo lei il portiere poteva fare qualcosa su quelle conclusioni del francese? «Assolutamente no. Padelli ha fatto una buona gara sabato: il campo era veloce e bagnato, impossibile chiedergli di più. Il gol di Vucinic? É stato ingannato dal tocco di Heurtaux ».
Al di là della brutta prestazione dello Juventus Stadium quali sono secondo lei le potenzialità anche in previsione della prossima stagione dell’Udinese? «Il gruppo è giovane e quindi migliorabile, ma secondo me manca un po’ di qualità in mezzo al campo. Ho visto tanti errori di misura e per il gioco che chiede Guidolin, fatto di ripartenze in velocità, il primo passaggio in uscita deve essere preciso altrimenti costringi a difensori a costruire la manovra da dietro puntando quasi sempre sul lancio lungo».
Cosa manca oggi a questa squadra per essere completa? «Un’altra punta da affiancare a Di Natale. Non ci si può affidare sempre a Totò che, bisogna dirlo, non è eterno».
Sembra di capire che Muriel non la entusiasmi. «No, è il contrario. Il colombiano ha potenzialità importanti, ma come il Sanchez dei primi due anni va inserito gradualmente ».
Belardi, che effetto le ha fatto rivedere i suoi ex compagni di squadra? «Mi ha fatto piacere incontrare Coda, Pinzi, Domizzi, Angella ».
Il suo rapporto con l’Udinese si era chiuso in maniera un po’ brusca... «L’unica cosa sbagliatasono stati i tempi. Durante il ritiro la società mi aveva proposto un ruolo diverso. Secondo me dovevano avvertirmi a maggio quando avevo ricevuto un’offerta da un’altra squadra di serie A, il Cagliari. Comunque da parte mia ci sarà sempre rispetto e riconoscenza per Gianpaolo Pozzo».
Pare di capire che si aspettasse un comportamento diversoda Guidolin. Giusto? «Con il mister mi sono sempre confrontato in maniera schietta. Lui si è giustificato dicendo che non spettava a lui dirmi certe cose, ma tra noi si parlava di tutto. Alla fine ci siamo chiariti e lui ha capito il mio stato d’animo».
Lei nell’Udinese ha giocato poco ma tutti hanno sempre detto che aveva un ruolo importante nello spogliatoio... «Non ho mai pensato a me stesso preferendo mettermi a disposizione del gruppo. Del resto avevo poco da pretendere visto che davanti a me c’era Handanovic, uno dei migliori portieri al mondo. Io il mio contributo alla causa credo di averlo sempre portato».
Dopo Udine sono arrivate le esperienze con Reggina e Cesena. É vero che sta per cambiare aria? «Sì, a giorni sarà ufficializzato il mio passaggio al Padova».