Valerio Bertotto su Muriel: "Sembra Ronaldo"
Valerio Bertotto, ex sia di Udinese che Siena e attuale selezionatore dell’Italia Lega Pro, è stato intervistato dal sito mondopallone.it in merito al prossimo match, ma non solo.
Possiamo già anticipare il copione della sfida: Udinese che tiene in mano il pallino del gioco e Siena che riparte in contropiede. Concorda?: "La lettura è ragionevole, ma penso che domenica potremmo assistere a qualcosa di diverso. Il Siena ha assolutamente bisogno dei tre punti: conosco Iachini e, nonostante la trasferta sia ostica, sono sicuro che non firmerebbe per un pareggio".
Conosce Iachini ha detto: è il tecnico giusto per una situazione così travagliata come quella senese?: "Direi proprio di sì. E’una persona sanguigna, capace di infondere la giusta grinta nei suoi ragazzi. Oltretutto è anche preparato dal punto di vista tattico, perciò sento di poter affermare che Mezzaroma ha scelto bene".
Da ex difensore come giudica il campionato di Neto?: "Il suo nome è tra i più discussi in sede di calciomercato. Già questo basta per capire che sin qui ha fatto ottime cose. E’un elemento importantissimo per i toscani e privarsene sarebbe dura, ma viste le difficoltà economiche del Siena dubito possa restare fino a giugno. Nel calcio di oggi, d’altro canto, nessuno è incedibile con una giusta offerta".
Passiamo sulla sponda friulana: il sesto posto è possibile?: "Perché no? Quattro punti di distanza sono pochi con diciassette partite ancora da giocare. Finalmente l’Udinese, dopo un avvio complicato, ha ritrovato la solidità che la contraddistingue: credere all’Europa è doveroso".
Quali possono essere i prossimi pezzi da novanta da mettere sul mercato?: "Fare nomi è inutile, perché nessuno è stato ancora protagonista di un exploit clamoroso. Aspettiamo la fine del torneo, che potrebbe cambiare le carte in tavola. Penso soprattutto a Muriel…"
Anche a lei il colombiano ricorda per alcune movenze il primo Ronaldo?: "Gli assomiglia tanto, anche per la corporatura fisica (ride n.d.r.). Il paragone ci sta, ma ovviamente va fatto con le dovute proporzioni. Per arrivare a quei livelli, Muriel deve prima raggiungere la continuità idonea negli allenamenti e nelle partite".
Cambiamo argomento: da selezionatore dell’Italia Lega Pro, quindi da persona abituata a lavorare con i giovani, crede che senza la crisi economica saremmo mai arrivati a dare tanta fiducia ai nostri giovani?: "Forse no, ma in fondo è normale. Qualsiasi storia negativa ha sempre dei risvolti positivi attraverso i quali puntare alla rinascita. A parte ciò, comunque, deve crescere in noi la consapevolezza che i giovani, quelli bravi, costituiscono il futuro del calcio italiano e non schierarli rappresenta un atto di autolesionismo".