Udinese, l'ex Gustinetti su Lucca: "Difficilmente l'Atalanta pagherà 40 milioni"
Elio Gustinetti, storico capitano della promozione in Serie A dell'Udinese nel 1977/78, ha spiegato al Gazzettino il suo punto di vista sulla possibile cessione di Lucca all'Atalanta, sua ex squadra. La squadra bergamasca si è infatti inserita tra le pretendenti a Lucca visto l'ormai imminente addio di Retegui: "Lucca è un giocatore di valore anche in prospettiva. Sarebbe stato l’attaccante ideale per Giampiero Gasperini, che vuole sempre disporre di un finalizzatore della manovra. Lorenzo calcia bene ed è potente fisicamente. Magari può migliorare quando abbassa il baricentro per difendere palla, ma non si discute. A me piace e piace a molti osservatori. Tuttavia ritengo che l’Atalanta difficilmente s’impegnerebbe a pagare 40 milioni di euro. La cifra richiesta dai Pozzo, se davvero come si legge è quella, sarebbe molto elevata per il club bergamasco. Certo, se dovesse cedere Retegui in Arabia, con il ricavo potrebbe anche affrontare quella spesa".
Gustinetti ha commentato anche il lavoro di Runjaic, confermato fino al 2027: "È uno che sa far giocare bene la squadra, ha idee e sa gestire il gruppo. In particolare, il modo di stare in campo dell’Udinese mi è piaciuto nel duplice confronto con l’Atalanta. Ho ammirato una squadra con personalità, omogenea e aggressiva, che ha sovente messo in difficoltà i neroblù. La società ha fatto bene ad allungare il contratto al mister e con un anno in più alla guida dei bianconeri Runjaic dovrebbe fare ancor meglio. Rimane il “neo” del finale di campionato, quando comunque ci sono state delle cause che hanno frenato i bianconeri. Ma, a parte quello, la stagione dell’Udinese e del suo allenatore è stata positiva. È giusto dunque che la guida sia stata riconfermata, con l’allungamento del contratto".
Sugli arrivi e partenze dell'Udinese, l'ex capitano ha detto: "Per ora il mercato italiano si sta muovendo poco. I colpi, come sempre succede, arriveranno nella seconda metà di agosto. Solo allora si potrà esprimere un primo giudizio sulla squadra bianconera, che ha perso un elemento importante Bijol, un difensore tra i migliori. Ma so come si lavora in Friuli, perché ho visto crescere l’Udinese. Nel 1975, quando arrivai, la società era in difficoltà. Poi, via via, divenne una bella realtà, sia pure con qualche momento di delusione. A Udine si fa calcio vero, con la famiglia Pozzo al timone. La squadra è solida e valida. Non immagino problemi particolari: attendo di vederla ben figurare, nel rispetto della sua storia, soprattutto recente".