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Udinese, l'ex Fiore: "Con il Torino servirà umiltà e cattiveria agonistica"

di Francesco Maras

Stefano Fiore ha analizzato sulle pagine del Gazzettino Torino-Udinese, sfida della trentatreesima giornata di Serie A in programma lunedì 21 alle 12.30. Per l'ex centrocampista, che ha giocato in entrambe le squadre (all'Udinese dal 1999 al 2001 e al Torino nel 2006-2007), i bianconeri "hanno la possibilità di rialzarsi, ma devono crederci, indossando la tuta dell’operaio. Serviranno umiltà e cattiveria agonistica, prima ancora di valide giocate. Mi aspetto queste “armi”, per evitare il quinto ko".

L'Udinese viene da una serie di prestazioni negative, culminate con la sonora sconfitta contro il Milan: "Certo spiace per le quattro sconfitte di seguito: la squadra non ha giocato bene, se si eccettua il secondo tempo di Milano, quando aveva messo in difficoltà l’Inter, sfiorando il pari. Contro il Milan in campo c’era un’Udinese spenta mentalmente, protagonista di una brutta prestazione. Francamente, pensavo rendesse decisamente più difficile il compito dei rossoneri, che hanno vinto senza patemi con un 4-0 che fa male".

Fiore ha cercato di trovare delle motivazioni sul momento dei bianconeri "Sarebbe troppo comodo aggrapparsi all’assenza di Thauvin per spiegare quanto è successo nelle ultime 4 gare. Thauvin è fondamentale per questa squadra, non solo per la tecnica, ma anche per l’esperienza e la personalità che in campo ne fa una guida sicura. Però è sempre il comportamento del collettivo che fa la differenza. L’Udinese sta venendo meno come squadra, mi sembra appagata dopo aver conquistato la salvezza, che a mio avviso resta un obiettivo minimo. I bianconeri in campo commettono troppi errori: qualcosa si è guastato. Ed è un peccato, perché ci sono valide qualità, anche tecniche, oltre che fisiche".


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