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Udinese, Di Natale: "Bianconeri squadra coraggiosa. Il club ha fatto tesoro degli errori commessi"

di Mirko Mauro

L'ex leggenda bianconera Totò Di Natale ha rilasciato una lunga intervista a Sportweek. L'ex numero dieci dei friulani ha iniziato parlando dell'attuale situazione della sua ex squadra, indicando quale dovrà essere l'obiettivo da seguire: "Adesso è troppo presto per dirlo. I campionati si decidono nel girone di ritorno, non in quello di andata. Guardiamo il Frosinone della scorsa stagione: è retrocesso dopo aver avuto un rendimento straordinario nei primi 6 mesi. Anche ai miei tempi,quelli d’oro dell’Udinese di Guidolin, il primo obiettivo era arrivare a quaranta punti, che significavano garanzia di salvezza. Quel che veniva dopo era tutto guadagnato. Conoscendo i Pozzo, proprietari del club, sono sicuro che in questo momento abbiano intesta lo stesso pensiero: arriviamo a 40,poi si vedrà."

Di Natale prosegue poi parlando del rapporto con il patron Giampaolo Pozzo, confessando di averlo sentito in queste settimane: "Ci parliamo abbastanza spesso. Ho mantenuto un ottimo rapporto con la famiglia. Lui è prima di tutto un tifoso quindi felice è il termine adatto per descrivere il suo attuale stato d'animo"

Alla domanda "Che tipo di squadra è questa Udinese" risponde così: "Organizzata, compatta, fisica. Anche più coraggiosa ora che gioca con un 3-4-2-1. che vede Thauvin e Brenner alle spalle di Lucca, anche se a Parma Runjaic è tornato al vecchio 3-5-2. Al di là dei moduli, è evidente l'intenzione di proporre una manovra offensiva più continua e di qualità, coinvolgendo un maggior numero di giocatori. Il club ha fatto tesoro degli errori commessi. Quali sono stati? Basta vedere la classifica della scorsa stagione per rendersene conto. Quando ti salvi all'ultima partita vuol dire che qualche sbaglio lo hai commesso. A ciò si aggiungono giocatori che hanno reso meno del previsto, i tanti infortuni ed ecco che l'acqua ti sale alla gola."

In riferimento a cosa è cambiato quest'anno: "C'è un nuovo progetto, un nuovo direttore sportivo, l'inserimento nei quadri tecnici di uno come Gokhan Inler che ha giocato con me e conosce bene l'ambiente avendolo vissuto per quattro stagioni. Quelli come lui sono importanti, perchè hanno respirato l'aria dello spogliatoio fino a ieri e sanno dire ai giocatori la parola giusta al momento giusto". 

Su Runjaic: "Come quasi tutti, confesso che non lo conoscevo.Chi lo ha visto in allenamento, mi parla di un tecnico molto preparato. È stato bravo a calarsi subito nella realtà italiana, a capire come funziona la Serie A. E i risultato lo dimostrano". 

Su Thauvin, Lucca, Okoye e Bijol: "Lucca mi piace molto. È un attaccante moderno: si muove parecchio ma è presente in area. Forte di testa, può fare 10-15 gol in un campionato.Thauvin ha già 3 gol e 1 assist, è un“10” che ha buoni colpi, si nota che è in fiducia e tutto gli riesce facile.Okoye è un portiere giovane ma con grande personalità, Bijol mi sembra un difensore che garantisce ormai un rendimento elevato costante.Poi, quando una squadra funziona, è chiaro che lequalità degli uomini migliori risaltano"

Infine, un commento sul perchè Totò non è all'interno della società bianconera: "In questo club ho fatto la storia e non voglio che venga rovinata da un 'dopo' non altrettanto felice. E' successo a Del Piero, Maldini, Totti e ora a De Rossi, con le rispettive società a cui avevano legato le loro carriere da calciatori. Storie bellissime appunto, che poi diventano storie senza lieto fine. La mia con l'Udinese non deve finire allo stesso modo". 


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