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Stramaccioni: "In futuro mi rivedo in Italia ma all'estero si cresce prima. Kone? Averlo allenato mi da un vantaggio"

di Stefano Pontoni

"La forza con cui mi hanno voluto e il prestigio e la storia di questo club mi hanno convinto immediatamente" e ora la storia è tutta da scrivere. Pagine da riempire negli annali del Panathinaikos. Ci pensa Andrea Stramaccioni, allenatore e manager del club greco. Strama parla a TuttoMercatoWeb della sua esperienza, delle prospettive future e del mercato. Perché il filo conduttore con l'Italia è di quelli che persistono nel tempo. E nel mirino ci sono Ibarbo, Onazi e Keita. Con una certezza: il Panathinaikos sarà competitivo.

E la convinzione è tanta, giusto mister? Per lei s'era parlato di Torino e Atalanta, alla fine è rimasto in Grecia.
"Sono arrivate due offerte da squadre italiane ma rispetto alle stesse e al mio attuale club non è corretto farne menzione. E comunque non ho mai avuto intenzione di lasciare il progetto intrapreso, avevo solo bisogno che il patron confermasse le ambizioni che aveva al momento del mio arrivo e mi promettesse di trattenere i due giocatori migliori. Ora siamo in Europa, il livello che compete a questa società, e vogliamo andare più avanti possibile".

Le prime differenze con il calcio italiano?
"Quattro squadre - noi, Olympiakos, Aek e Paok - hanno mezzi superiori alle altre. Il livello tecnico medio generale del campionato é inferiore all'Italia anche ovviamente per motivi economici ma agonismo e passione decisamente no".

E intanto va a caccia di rinforzi. Da Ibarbo a Kone, passando per Onazi, Keita e non solo....
"Avere allenato e conosciuto bene alcuni giocatori ti da un piccolo vantaggio nell'attirarli da te. Fare nomi adesso non ha senso ma l'intenzione del patron é di attrezzare la squadra per tornare a competere in Grecia e in Europa e in Italia giocano tanti calciatori bravi".

Cosa le ha dato quest'esperienza in Grecia?
"Tantissimo. Allenare all'estero ti fa crescere. Comunicare con calciatori, dirigenti e stampa solo in inglese ti fa "pensare più velocemente". Mi ritengo fortunato a 39 anni ad aver raggiunto quasi 200 panchine ufficiali fra Inter, Udinese e Panathinaikos".

Futuro: si vede di nuovo in Italia entro pochi anni?
"Sicuro. Ma ora tutte le mie energie sono concentrate su questa squadra e sul prossimo anno qui, al Panathinaikos".


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