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Pasquale Marino: "Palermo? Perché no"

di Marco Bonitti

Attualmente senza panchina, ma con un curriculum di tutto rispetto e un passato importante a Udine, il tecnico Pasquale Marino è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it, per dire la sua sul momento del Palermo, che, con il nuovo ad. Pietro Lo Monaco, sembra aver trovato una nuova linfa. “Credo che già con l’arrivo di Gasperini , nonostante le due sconfitte contro Atalanta e Pescara, ci siano stati evidenti segnali di ripresa. La squadra, in fondo, aveva giocato bene. Sannino invece è stato sfortunato perché si è trovato a dover fronteggiare, ad inizio Campionato, realtà come Napoli e Lazio, e questo potrebbe aver condizionato anche i risultati successivi. La prima vittoria rosanero però, è vero, è “coincisa” con l’arrivo di Lo Monaco. Solo una coincidenza? No, assolutamente. Lui è un dirigente preparato, completo. I risultati raggiunti a Catania sono sotto gli occhi di tutti. Quando allenavo i rossazzurri ero tranquillo perché dovevo pensare a fare solo il mio mestiere: l’allenatore. Tutte le problematiche le risolveva lui ed io, da questo punto di vista, ero molto sereno, proprio perché non dovevo preoccuparmi di nulla. Non è un caso che a Catania tutti gli allenatori abbiano fatto bene. Alle spalle, poi, aveva un grande presidente, serio, che lo ha lasciato lavorare. Conosco bene Lo Monaco: per esprimersi al meglio ha bisogno che gli si lasci carta bianca. Detto questo, mi preme sottolineare come anche Giorgio Perinetti sia un ottimo dirigente. Conosco anche lui. Qualche tempo fa ho avuto diversi contatti per via di una trattativa col Siena poi non andata in porto, di conseguenza so quanto vale".

Zamparini e Lo Monaco andranno d'accordo? "Chi può dirlo (ride, ndr), sono due caratteri forti ma, conoscendo Lo Monaco, posso dirvi che attualmente ha un allenatore, Gasperini, assolutamente in sintonia con la sua idea di calcio e questo non è poco. Quando mi scelse per allenare il Catania, lo fece proprio perché la pensavamo allo stesso modo. Prediligo il 4-3-3 ma anche il 3-4-3 e questo, per lui, conta molto. Allenare io il Palermo un giorno? Nel calcio "mai dire mai", siamo professionisti, tutto può succedere ma, ripeto, in questo momento  il club rosanero ha già due persone, tecnico e amministratore delegato, che hanno idee coincidenti, quindi il problema non si pone. Se ho avuto proposte importanti? Beh, sì, lo ammetto… qualche contatto a fine estate ma nulla di più. Io aspetto. Il calcio è anche questo. E’ il gioco delle parti”.


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