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Ma Samardzic all'Atalanta giocherà veramente? Sì, e se vorrà esploderà

di Gabriele Foschiatti

Ora è ufficiale: Lazar Samardzic è un nuovo giocatore dell'Atalanta. Il talentino serbo classe 2002 lascia l'Udinese in prestito con obbligo di riscatto per una cifra che può arrivare fino a 25 milioni, tra parte fissa e bonus. Un rinforzo fondamentale per mister Gian Piero Gasperini, che dopo aver perso Teun Koopmeiners, che ha saltato la finale di Supercoppa Europea in attesa del passaggio alla Juventus, potrebbe dover salutare anche Ademola Lookman, sulle cui tracce nelle ultime ore è piombato il PSG.

Le caratteristiche dell'ex Udinese mancavano alla rosa dei nerazzurri. Il 24 non è di certo un Koopmeiners, giocatore capace di cucire i reparti come pochissimi e dotato di una duttilità molto superiore al serbo. Lo stesso discorso si può fare parlando di Lookman: il nigeriano è una freccia, fenomenale nello stretto e dotato di un tiro infallibile quando è in giornata. Samardzic è meno esplosivo, anche se sul piano tecnico non ha nulla da invidiare al (ancora per poco?) compagno. E' un giocatore più fantasioso, con letture di gioco più ampie e mezzi fisici diversi: il 2002 porta con sé 10 centimetri di altezza in più che di certo non aiutano a renderlo più agile. Gasperini quindi dovrà cucirgli addosso un ruolo nuovo, più adatto alle sue caratteristiche.

Nel 3412 della Dea l'ex Udinese può ricoprire il ruolo di trequartista dietro le due punte, ad oggi Retegui e De Keteleare visti i problemi di cui sopra e l'infortunio di Scamacca. Meno mobile di Koopmeiners, meno incursore di Pasalic, Samardzic può portare tanta qualità al palleggio dei bergamaschi, sfruttando gli spazi creati dal gioco ultra offensivo di Gasperini per far brillare tutto il suo talento.

Per giocare però il serbo dovrà dar prova di aver compreso i dettami di un sergente di ferro come il Gasp, mai troppo delicato con i suoi giocatori quando si tratta di tirare loro le orecchie. Se però c'è un tecnico in grado di far uscire tutto il potenziale dell'ex Udinese, quello è di certo lui. A livello fisico e mentale il lavoro di Gasperini sui suoi è incredibile, come dimostrano i risultati ottenuti negli anni da Ilicic, Muriel, Lookman e De Keteleare, tutti giocatori dall'enorme talento che però ancora non era stato espresso pienamente. Ora è il turno di Laki: se avrà la testa giusta potrà diventaer il prossimo crack della Dea.


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