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L'agente di Udogie: "Gino Pozzo unico a volerlo fortemente in Italia"

di Alessandro Vescini

Intervistato da Tuttomercatoweb, l'agente di Destiny Udogie, Stefano Antonelli, ha spiegato il motivo dietro la non convocazione da parte dell'ex Udinese in Nazionale: "Il primo a essere dispiaciuto è Spalletti. Nelle ultime convocazioni ha dato segnali forti. Purtroppo nella gara contro lo Sheffield United, in casa, Destiny ha avuto un problema al flessore. Il Tottenham ha fatto di tutto per recuperarlo col Chelsea, partita peraltro sciagurata: ha giocato 60' prima dell'espulsione ma dopo si è ritenuto opportuno non rischiare, ci sarebbe stato il rischio di una ricaduta. Destiny fino all'ultimo tuffo ha tentato di convincere lo staff del Tottenham che per lui la Nazionale era qualcosa di eccezionale, è un ventenne che mi diceva 'vogliamo entrare nella storia, far parte di questo gruppo nella rincorsa all'Europeo vuol dire far parte della storia'".

Antonelli poi ha rivelato perché Udogie non è rimasto in Italia ma è dovuto andare in Premier: "Se c'è un limite che i club italiani ancora oggi non riescono a superare è il coraggio dell'investimento. Invito chiunque e sfido chiunque a dirmi quale club italiano non voleva Udogie. Lo volevano tutti: in quella fase, l'unico che ha ritenuto opportuno accelerare è stato Gino Pozzo con l'Udinese. L'ha preso a 2,8 milioni e lo ha venduto dopo dieci mesi a 26 milioni. Ora con quello che sta facendo non ha un prezzo definito ma parlammo con la Juventus, con il Milan, con l'Inter... Destiny piaceva a tutti, tutti lo avrebbero voluto ma in quel momento non c'era lo slancio per definire questa operazione. Non investiamo sugli italiani è un luogo comune capitato anche a Udogie".


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