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Il doppio ex Corradi: "Udinese, con il Chievo sarà difficile. Scommetto su..."

di Marco Grillo

"Attenta Udinese: il Chievo già adesso ha bisogno di punti e al Bentegodi ti aspetta una gara dura e difficile da sbloccare come quella in casa con il Bologna". Queste le parole di Bernardo Corradi, doppio ex della partita di stasera tra Chievo ed Udinese, che ha parlato della sfida e di tanti altri argomenti, avendo lasciato un ottimo ricordo in Friuli e conoscendo la realtà udinese, tanto che l'attuale tecnico Guidolin lo avrebbe voluto nel suo staff tecnico. Ecco la sua intervista rilasciata a Il Messaggero Veneto:

Corradi che Chievo si attende contro l’Udinese?

"Una squadra che ha il disperato bisogno di punti e che si chiuderà a riccio cercando di non concedere ai bianconeri la loro arma migliore: le ripartenze. In un certo senso credo che sarà un match simile a quello contro il Bologna con due differenze, però, e cioè che al Chievo manca un giocatore come Diamanti sui calci piazzati e che giocando in casa qualcosina in più rispetto ai felsinei dovrà rischiare".

Spesso si dice che Udinese e Chievo sono due realtà simili. Condivide?

"Sì. In primis le due città sono meravigliose. A misura d’uomo e permettono ai giovani di lavorare in pace, emergere e non essere sottoposti a pressioni enormi. Dal punto di vista societario, poi, ci sono molte convergenze. La gestione dei Pozzo è strettamente familiare e il duo Sartori-Campedelli è affiatato quasi come possono esserlo due parenti. Certamente l’Udinese è più avanti del Chievo, guadagna molto di più dalle cessioni e dai diritti televisivi, ma ha avuto la lungimiranza di investire tanto in infrastrutture. E la verità è che il centro d’allenamento dell’Udinese non ha eguali in Italia".

Si aspettava una partenza dei bianconeri con il freno a mano così tirato?

"Conoscendo la realtà di Udine sì. Il via-vai continuo di giocatori permette all’allenatore di cominciare a lavorare soltanto a fine mercato su un gruppo ben delineato. Quest’anno è partito soltanto Benatia? Vero, ma sono stati presi tanti giocatori nuovi e ci vuole pazienza. Negli occhi abbiamo tutti, ancora, le immagini della squadra spumeggiante dello scorso finale di stagione e secondo me con il tempo la rivedremo ancora. E non penso nemmeno sia un problema fisico. Sono rimasto in ottimi rapporti con lo staff del mister e da quello che mi dicono i dati sono ancora migliori di quelli del finale del passato campionato".

La terza eliminazione di fila ai preliminari di coppa può aver influito?

"Non credo. L’Udinese è una squadra giovane e capace di metabolizzare in fretta le delusioni. La botta sarebbe stata diversa per una formazione esperta che magari potrebbe non avere più chance del genere. Io sono convinto che i miei ex compagni rialzeranno la testa a breve. Su chi scommetto? Pereyra e Gabriel Silva. Oltre, ovviamente, a Muriel: la giocata contro il Bologna è da fenomeno vero. E la speranza è che quest’anno i problemi fisici che lo hanno attanagliato siano solo un lontano ricordo".


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