Iaquinta: "Spero finisca 0-0. Udine nel mio cuore, dispiaciuto per quell'esultanza al Friuli...
Fonte: Messaggero Veneto
Vincenzo Iaquinta bianconero. A Udine e a Torino. Qui l’immagine ancora impressa nella mente di tutti è quella dei suoi tre gol contro il Panathinaikos, gol che regalarono al Friuli un esordio da brividi nella Champions League 2005.
E che significarono un successo storico per l’Udinese di Cosmi, che incontrò i greci allenati da Malesani. Ed è questo, in realtà il ricordo più bello che l’ex bianconero conserva dei suoi 7 anni all’Udinese (dal 2000 al 2007).
«È qualcosa che non dimenticherò mai, un’emozione grandissima. Giocavamo a Udine, davanti al nostro pubblico, e la mia tripletta ha regalato una vittoria indimenticabile».
Questo è il suo ricordo più bello, ma qual è il più brutto?
«Probabilmente i primi due anni in Friuli. Ero ancora acerbo sia mentalmente, sia tecnicamente e ho sofferto un po’. Poi con Spalletti sono esploso ed è stato tutto bellissimo».
Poi è arrivata la Juventus e quell’esultanza al Friuli quando andò in rete contro la sua ex squadra: i tifosi dell’Udinese non gradirono. A distanza di cinque anni ce la spiega quella reazione?
«Quando sono entrato in campo ho sentito la gente che mugugnava: così quando ho fatto gol e ho reagito di rabbia. Mi è dispiaciuto. Purtroppo sono uno impulsivo e ragiono dopo sulle cose. Sono stato male dopo quella partita. Udine è nel mio cuore».
Quindi non sarà una partita come le altre quella di domenica. Per chi farà il tifo?
«Non sarà mai una gara qualsiasi. A Udine sono cresciuto e poi esploso, alla Juve ho trascorso anni bellissimi, anche se sono stato sfortunato con gli infortuni. Per chi tiferò? Diciamo che vorrei uno 0-0».
Iaquinta, come giudica la Juve di quest’anno?
«Con la partenza di Tevez credo che qualcosa abbia perso, perché lui era un giocatore con esperienza, capace di trascinare la squadra. Sono curioso di vedere come si metterà in mostra Dybala, se riuscirà a trovare lo spazio giusto. Penso che quest’anno la Juve non sarà la super favorita, perché il Milan, l’Inter e la Roma si sono rinforzate».
E l’Udinese, invece, che ruolo avrà?
«Ha acquistato giocatori importanti, come Zapata e Marquinho, ha sempre fatto campionati tranquilli, ma può ambire a tornare in Europa. È il posto che merita e questo potrebbe essere il momento giusto».
Al di là che si augura un salomonico pareggio per la gara di domenica, guarda ancora con simpatia i risultati dell’Udinese?
«Certo, sarò sempre un tifoso. A Udine è nato uno dei miei figli, è stato il mio trampolino di lancio, ho comprato una casa a Lignano, dove ho appena trascorso una parte di vacanza, ho tanti amici... Come potrei non essere affezionato al Friuli e all’Udinese?»
Quali sono i suoi programmi futuri?
«Purtroppo ho dovuto smettere di giocare troppo presto, perché dopo l’operazione al ginocchio ho avuto tanti problemi muscolari. Questo è il mio grande rimpianto. Ho da poco ottenuto il patentino base da allenatore e ora vediamo. Magari potrei iniziare a lavorare con i ragazzini».
Vedrà Juventus-Udinese?
«Certo, dalla televisione nella mia casa di Reggio Emilia, dove vivo da quando non gioco più».