.

Giannichedda: "In Friuli da ragazzo sono diventato uomo, sarò sempre grato alla famiglia Pozzo"

di Jessy Specogna

Giugliano Giannichedda è intervenuto ieri ai microfoni di Udinese Tv durante la trasmissione Udinese Tonight:

Mi unisco agli auguri di compleanno al patron Gianpaolo Pozzo. Ho sempre detto che arrivare all’Udinese quando avevo 20 anni è stato la mia fortuna: è grazie a questo se sono riuscito a fare una buona carriera da calciatore. In Friuli ho imparato la cultura del lavoro, del rispetto, e da ragazzo sono diventato uomo. Per questo sarò sempre grato alla famiglia Pozzo, che è stata a tutti gli effetti la mia seconda famiglia, e al paron. Con programmazione e intelligenza hanno costruito una società solida e sono riusciti ad acquisire la proprietà dello stadio. Venticinque anni di fila in serie A sono davvero un vanto.

L’Udinese fece un gran salto di qualità con Zaccheroni, con cui raggiunse le prime qualificazioni in Uefa, poi riuscimmo a ripeterci anche con Guidolin, nonostante la rosa fosse molto cambiata, grazie alla sua straordinaria umiltà. Mi piace ricordare una partita che secondo me fu il simbolo della gestione esemplare della società, ovvero Udinese-Ajax. Nonostante l’epilogo amaro, quella doppia sfida diede la consapevolezza di un nuovo potenziale a livello di società e di giocatori.

Il piano di ripartenza? Sono curioso, anche se alcune proposte mi fanno sorridere, ad esempio quella che i giocatori della squadra di casa debbano recarsi allo stadio con mezzi propri il giorno della partita dopo che si allenano assieme per tutta la settimana. Che sia previsto o meno il distanziamento sociale, durante il gioco il contatto c’è, piuttosto starà alla sensibilità di tutti evitare altri contatti a fine match.


Altre notizie