Domizzi verso il ritiro: "Forse è arrivato il tempo di fermarmi qui con il pallone tra i piedi”
“Sono ancora al mare, da giovedì incomincio il corso allenatori. A questa età nessuno ti viene a cercare, devi proporti. Ma forse è arrivato il tempo di fermarmi qui con il pallone tra i piedi”.
Maurizio Domizzi, storica bandiera di quell'Udinese che sapeva incantare sia in Italia che in Europa, ha detto stop al calcio giocato. Dopo la scadenza del contratto che lo legava al Venezia, con il quale ha giocato nelle ultime tre stagioni, l’esperto difensore classe ’80, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e di intraprendere una nuova carriera, quella da allenatore. L'annuncio è arrivato oggi in un'intervista ai microfoni del Messaggero Veneto: "Ho finito con una salvezza arrivata a campionato abbondantemente finito? Confesso che visti i miei trascorsi ho vissuto malissimo questo epilogo. Trovo ridicolo il modo in cui si è arrivati a questa soluzione: prima si sono dati 20 punti di penalità al Palermo per tenerlo in B e poi si è scoperto che non c’erano le garanzie economiche per iscriversi al campionato cadetto".
Un passaggio poi anche sull'Udinese e i suoi nuovi colpi in entrata: "Jajalo e Nestorovski all’Udinese? Jajalo è un giocatore forte. Vero che la serie A non è la B, ma sa dettare i tempi, è intelligente: sarà un titolare importante per l’Udinese. Nestorovski lo conosco meno perché l’ho affrontato raramente: è un attaccante d’area, un finalizzatore”.
Che campionato sarà? Domizzi fa il suo personale pronostico: “Lecce, Brescia e Verona sono piazze importanti? Il ragionamento sull’importanza delle piazze ci sta, ma poi bisogna vedere se realmente i club riusciranno a costruire delle squadre competitive. Io credo che la differenza con l’Udinese, il Bologna, il Genoa, la Spal e le altre rimanga e non si facile da ribaltare. Qual è il colpo dell’estate in difesa? Considerata l’età De Ligt. Tecnicamente è il più valido e quello con più margini di miglioramento. Ma la Juve avendo Bonucci e Chiellini può programmare, Inter e Napoli devono pensare più al presente. La forbice tra la Juventus e le inseguitrici si è ridotta? Credo di sì anche se i bianconeri si sono rinforzati a centrocampo e dal cambio di allenatore possono solo trarne vantaggio per la nuova filosofia che porterà Sarri”.