Dino Fava: "L'Udinese, alla fine, viene sempre fuori dalle situazioni complicate. Lasagna? Deve stare tranquillo, il gol non è sempre la cosa più importante"
Fonte: Udinews TV
Dino Fava, attaccante del Giugliano (Eccellenza campana) ed ex giocatore dell'Udinese (2003-2005), ha rilasciato delle dichiarazioni su vari temi, a cominciare dalla situazione attuale dell'Udinese: "E' una situazione un po' particolare, ma i tifosi dell'Udinese possono stare tranquilli perché alla fine l'Udinese ne viene sempre fuori dalle situazione complicate. Negli ultimi anni i bianconeri stanno facendo un po' di fatica però sono convinto che alla fine torneranno di nuovo le "belle annate"".
Che ricordi hai dei tuoi anni in Friuli?
"Sono ricordi indelebili, meravigliosi. Quegli anni sono stati straordinari e bellissimi: ci siamo divertiti veramente tanto oltre alle giocate in campo".
Giochi ancora, vero?
"Sì, gioco ancora (ride, ndr): ogni anno dico sempre che è l'ultimo poi non mi fermo mai. Mi diverto a giocare in Eccellenza: naturalmente niente di che, giusto per stare in forma e divertirmi".
Ci dicono anche che segni ancora un sacco.
"Ho fatto 19 gol quest'anno...".
Sei stato poco tempo qui, solo due anni; però hai lasciato un ricordo meraviglioso: c'è un legame, ancora oggi, con la tifoseria e la gente, molto forte: come mai secondo te?
"Sicuramente anche io sono rimasto molto affezionato all'Udinese, proprio in generale, perché ho vissuto due anni meravigliosi, come dicevo prima. Neanche io sono riuscito a spiegare, purtroppo, il fatto di essere stato così poco; io avevo un contratto di cinque anni, però Pozzo mi disse che, siccome avevo accumulato tantissimi bonus tra gol e presenze, non rientravo più nelle loro condizioni. Quindi, diciamo, tra parentesi, che mi hanno costretto ad andare via...".
C'è un clima di pessimismo in quest'ultima stagione qui, dopo qualche annata che non sta andando come ai vecchi tempi...
"A volte capita giustamente che, quando stai all'Udinese, possono capitare delle annate particolari; magari riesci a trovare un'organizzazione dove hai la fortuna di trovare i giocatori bravi anche da fuori... io mi ricordo che comunque noi avevamo dei giocatori eccezionali come Pizarro, Pinzi, Muntari, Jankulovski, ... giocatori veramente straordinari. Si sa che ci possono essere delle annate in cui le cose possono andare molto bene e alcune dove si fa più fatica. Questa è un po' l'"idea" dell'Udinese".
Il messaggio per l'ambiente è di stare tranquilli?
"Sì, senza ombra di dubbio. Magari fra qualche anno, coi tanti osservatori anche all'estero, ci si ritrova una squadra buona fatta di ragazzi eccezionali e bravi; e così sicuramente si possono fare campionati di altro tipo".
Sul suo arrivo a Udine e sul suo ambientamento: "Si parte sempre dai ragazzi. Quando però io arrivai a Udine... lì il discorso è completamente diverso. Io arrivavo da Trieste, arrivavo in un ambiente meraviglioso dove già c'era una base molto solida di giocatori eccezionali, tipo Sensini e Bertotto. Mi hanno fatto ambientare molto facilmente. Quello che voglio dire è che anche il "cambiamento generale" è sbagliato: partendo ogni volta da zero diventa tutto molto più difficile. Questo è quello che ci tenevo a dire; dunque per me è stato molto facile".
Dato che il percorso dell'arrivo a Udine è stato quasi simile con quello di Lasagna, che consiglio gli dai adesso in un momento un po' più difficile?
"Deve stare tranquillo, è un giocatore che mi piace tantissimo. Naturalmente per un attaccante ci sono dei momenti in cui purtroppo non riesci a far gol... Vuoi o non vuoi all'attaccante viene sempre richiesto il gol, ma non sempre è la cosa più importante. Sono dei momenti: magari arriverà il momento in cui lui farà gol anche da centrocampo. Posso dirgli solo di stare tranquillo: continuerà a far bene".
Il segreto della tua "eterna gioventù"?
"Magari... Tra quindici giorni faccio 42 anni quindi... quale gioventù? (ride, ndr) Naturalmente ci sono passione, voglia e determinazione: queste sono le basi principali per andare avanti. E' chiaro che l'età poi si fa sentire: cercheremo di farlo finché si può".