Battocchio: "Ho scelto l'Italia per mio nonno. Vorrei incontrare Camoranesi e tra Watford e Entella..."
Impegnato lunedì in amichevole a Matera con l'Under 21 nell'amichevole contro i pari età danesi, Cristian Battocchio, centrocampista italoargentino cresciuto nell'Udinese e ora in prestito all'Entella, si è raccontato ai microfoni di Vivo Azzurro, facendo un salto nel passato e nella sua infanzia, dai primi passi mossi in Argentina, fino all'arrivo in Italia grazie all'Udinese, parlando anche dei giocatori a cui si ispira e alla sua decisione di indossare la maglia Azzurra, anziché quella Albiceleste.
Partiamo dalla cronaca. L’Under 21 è stata sorteggiata con Inghilterra, Portogallo, Svezia, nel girone preliminare della fase finale dell’Europeo…
"Sono tutte squadre forti, non dovremo temere nessuno. Abbiamo dimostrato di poter far male a chiunque".
Il 17 novembre affronterete in amichevole la Danimarca a Matera, vuoi rivolgere un messaggio ai Tifosi Azzurri?
"Abbiamo bisogno della spinta dei Tifosi per preparare al meglio gli Europei. I tifosi sono sempre importantissimi, ti danno la spinta in più nei momenti di difficoltà. A Matera speriamo di poter contare su uno stadio pieno".
Quando hai iniziato a giocare a pallone?
"Il mio papà giocava a pallone e mi ha instillato la passione per questo sport. Così da piccolo ho iniziato a giocare per le strade del mio quartiere con i ragazzi più grandi di me. A 5 anni sono entrato nel Newell’s Old Boys con cui ho fatto le giovanili, sostenendo anche un ritiro con la prima squadra a 14 anni. Nel 2009 mi ha acquistato l’Udinese e sono arrivato in Italia".
Sei di Rosario, la stessa città di Messi. Lo hai mai conosciuto?
"Non l’ho mai conosciuto, ma mio padre mi ha raccontato di averlo visto giocare quando era piccolo. Conosce i suoi genitori".
Come è nata in te la scelta di giocare per l’Italia e non per l’Argentina?
"E’ stata una scelta difficile, dato che avevo iniziato nell’Under 15 argentina. Mio padre mi ha dato una grande mano, ma soprattutto ho scelto l’Italia per l’affetto che mi lega a mio nonno, che è di Treviso".
I tuoi primi passi sono simili a quelli del Campione del Mondo 2006 Mauro Camoranesi, nato in Argentina ed esterno offensivo di centrocampo. E’ tra i tuoi modelli d’ispirazione calcistica?
"Sì, anche se non l’ho mai conosciuto. Mi piacerebbe molto incontrarlo perché ha fatto la mia stessa scelta calcistica e vorrei chiedergli qualche consiglio. Attualmente tra i miei modelli d’ispirazione c’è anche Iniesta, mentre, quando giocavo al centro, mi ispiravo a Gago e al grande Andrea Pirlo".
Dal Watford alla Virtus Entella, che differenze hai trovato tra le seconde divisioni di Inghilterra e Italia?
"In Inghilterra si corre tanto, si gioca un calcio più fisico e gli stadi sono sempre pieni. A livello agonistico invece credo che qualsiasi squadra di Sere B potrebbe giocarsela tranquillamente con le squadre inglesi".
Che persona sei quando non giochi a calcio?
"Sono un ragazzo molto tranquillo, mi piace ascoltare la musica e guardare i film, specialmente le commedie. Ora che gioco a Chiavari, al mare, mi piace andare a pescare con gli amici".