Barbadillo: "Vivo a Udine e vado a caccia di talenti. L'Udinese? La società non lavora più come prima"
Geronimo Barbadillo, ex centrocampista dell'Udinese ed attuale talent scout, ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.it:
"Vivo a Udine adesso e sono curioso di capire cosa succederà col campionato. Servono regole molto precise anche perchè riprendere e poi fermarsi di nuovo non avrebbe senso. Giocare a porte chiuse non è spettacolo e ci sarebbe comunque una perdita di denaro per i club. E' vero che ci sono i soldi delle tv però aspetterei a riprendere. In ogni caso è giusto che i campionati possano finire, in modo che possano arrivare tutti i verdetti sul campo".
Sul suo attuale ruolo di talent scout: "Sì, lavoro con mio figlio. Cerco di scoprire talenti in Sudamerica ma l'importante è prenderli a 17-18 anni in modo che poi quando arrivano possano imparare la mentalità europea. Vedo tante partite su wyscout ma poi se un giocatore mi piace parto e vado in Sudamerica o anche in Germania o Spagna e lo vedo per due volte dal vivo".
Sul perchè abbia deciso di stabilirsi a Udine: "Ho avuto l'opportunità di lavorare in passato con l'Udinese ed è stato proficuo e positivo. Nel corso della carriera ho girato tanto, sono stato anche in Messico. Poi arriva un'età in cui i tuoi figli studiano, devono adattarsi ad un certa cultura e ad una lingua. Così è meglio restare in una città dove ti trovi bene e ti senti a tuo agio.
Sul momento dell'Udinese: "Fino a qualche tempo si salvava sempre senza problema. E quando vendeva aveva sempre pronti, immediatamente i ricambi. Forse ora sono cambiate un po' le strategie e non si lavora più come prima".