Armero: "Addio Italia, voglio tornare il calciatore che ero"
Udinese, Napoli, Milan e ancora Udinese. Dopo un lungo girovagare e una carriera fatta di tanti alti e bassi, Pablo Estifer Armero a gennaio ha salutato (forse) definitivamente la Serie A. L'esterno colombiano, classe 1986, è ripartito infatti dall'Esporting Clube de Bahia, club neo-promosso in prima divisione brasiliana con cui ha firmato un contratto annuale. A pochi mesi dall'inizio di quest'avventura, TuttoMercatoWeb.com lo ha raggiunto e intervistato in esclusiva proprio per farsi raccontare la sua nuova vita.
Armero, come sta? Come procede l'ambientamento in Brasile?
"Mi sento bene fisicamente e sono davvero felice, grazie. Sono stato accolto con grande entusiasmo, qui conoscono le mie qualità e ripongono in me grande fiducia. Il Bahia poi ha obiettivi importanti per questa stagione e tutto questo mi spinge a cercare di tornare l'Armero che ero all'inizio della mia carriera".
La consacrazione con l'Udinese, il grande salto al Napoli. E poi, ancora, la tappa al Milan e il ritorno in Friuli. Che ricordo ha dell'Italia?
"In Italia sono stato davvero bene, ma la Serie A ormai rappresenta il mio passato e non ci voglio più pensare. Adesso sono concentrato e determinato per fare molto bene al Bahia, approfittando della nuova opportunità che mi si è presentata".
Tra i suoi obiettivi c'è anche la Nazionale?
"Certo. Al Bahia sto facendo bene e spero che il ct Pekerman possa continuare a seguirmi e, magari, convocarmi".
In Serie A ha lasciato tanti connazionali e amici, calciatori importanti di squadre come Juventus, Milan e Inter.
"Grazie a Dio il calcio colombiano è cresciuto molto negli ultimi anni e oggi tanti nostri giocatori militano in squadre rinomate, come quelle italiane. Penso a Bacca, che sta facendo una grande stagione col Milan, ma anche a Cuadrado, Muriel, Murillo e Carlos Sanchez".
La Colombia può arrivare ad alzare un trofeo grazie a tutte queste stelle?
"Questo non lo so, ma il nostro calcio è sicuramente in costante espansione. Dopo il Mondiale in Brasile, la Colombia ha ottenuto il rispetto di tutti".