Amoroso si racconta: "Quanti ricordi all'Udinese! Zaccheroni importantissimo per la mia carriera, senza i miei compagni non avrei mai potuto essere capocannoniere"
Marcio Amoroso è intervenuto quest'oggi in diretta su Sky Sport 24. Tanti i temi toccati dall'indimenticabile ex attaccante bianconero nel corso dell'ospitata.
Sul fatto di essere stato l'ultimo capocannoniere brasiliano in Serie A: "E' stato molto difficile vincere quel traguardo in una squadra di provincia come Udine. Affrontavamo tantissimi grandi difensori. Da solo non ce l'avrei mai fatta, merito della società e dei compagni. Per me è stato importantissimo, soprattutto per la mia carriera. Fare gol in Italia era molto difficile".
Su Zaccheroni: "E' stato molto importante per l'inizio della mia avventura europea. Abbiamo litigato tantissimo, ma lo tengo nel cuore. Mi diceva che dovevo imparare di più, essere meno fantasista, più concreto perchè in Italia un fantasista prende tante botte. Uno a cui succedeva era Zidane. Io ero bravo in molte cose, ma mi ha detto: 'O giochi davanti o con me farai tanta panchina'. Da lui ho imparato molto".
Su Alessandro Calori, capitano di quell'Udinese: " Vedeva le mie qualità, assomigliavo a Ronaldo, ma io ero Marcio Amoroso. Un pomeriggio ero pronto ad andare in prestito a gennaio al Valencia, perchè non giocavo e i Pozzo avevano deciso di mandarmi in prestito. Ma in seguito all'infortunio di Clemente, durante il riscaldamento prepartita, Zaccheroni mi ha mandato in campo. Calori mi ha detto: "Volevi tanto giocare e adesso è arrivata la tua occasione. Se non fai gol oggi, chi ti porta in Brasile a calci in culo sono io". E poi è andato tutto bene".