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Zaniolo e Atta, giocate da 10: tanto di questa Udinese passerà dai loro piedi

di Alessandro Vescini

Chiunque abbia visto Udinese-Lecce ha in mente due giocatori: Zaniolo e Atta. Sono loro che hanno dato linfa ai bianconeri ed è attraverso i loro piedi che è arrivato il successo al Friuli dopo 238 giorni. Due ruoli diversi, due interpretazioni opposte, ma il risultato è lo stesso: se valorizzati fanno la differenza. 

Atta ha dimostrato di essere tranquillamente "di un'altra categoria". Pulizia tecnica abbinata a struttura fisica lo rendono un giocatore difficile da contenere per gli avversari. Se a questo ci si aggiunge un tocco di palla continuamente di esterno, come solo i grandi sanno fare (vedasi Modric) allora stiamo veramente parlando di un "campioncino" in costruzione. 

Zaniolo è potenza pura abbinata a quel mancino morbido, educato che per poco non faceva il gol dell'anno (cross teso ma non rasoterra di Kamara, quindi più complicato da controllare, che Nicolò di prima pennella sul secondo palo ma solo la traversa non fa letteralmente cadere giù lo stadio). Non è un attaccante e nemmeno un esterno, ma in questa sua seconda parte di carriera si sta sempre di più trasformando in un 10. Arretra per prendere palla, per poi attaccare fronte alla porta avversaria. Ma la sua struttura fisica gli permette di giocare anche di spalle, più vicino a Davis, in modo da creare combinazioni rapide e verticali. 

Zaniolo e Atta, due 10 in grado anche di coesistere. Passerà attraverso i loro piedi l'ago della bilancia della stagione bianconera. 


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