Vizeu come Bajic: da oggetto dei desideri a flop di mercato
Da colpo di mercato ad oggetto sconosciuto. L’avventura italiana di Felipe dos Reis Pereira Vizeu do Carmo, per tutti Vizeu, ha conosciuto una parabola discendente tanto rapida quanto clamorosa pensando al momento dell’approdo ad Udine. Inutile negarlo: l’attaccante brasiliano classe 1997 sembrava un profilo ideale per rinforzare il reparto avanzato del tecnico Julio Velazquez. I 15 centri in 47 presenze con il Flamengo avevano suscitato un notevole ottimismo al suo arrivo. Una fiducia accresciuta se possibile anche dal rapporto diretto tra il giovane talento verde-oro ed un altro illustre ex bianconero e stella del popolo del Mengao, Zico. Ed invece il campo ha emesso un verdetto negativo. Nessun guizzo degno di nota da parte del numero 9 friulano. La sua esperienza italiana conta di solamente 5 gettoni. Il dato di per sé negativo diventa addirittura deprimente se si pensa che, in totale, l’attaccante è sceso in campo con la maglia dell’Udinese per 27 minuti. Numeri miseri, che riassumono un rapporto mai pienamente sbocciato sia con Velazquez sia con Nicola in panchina. Il ritorno in patria, al Gremio, è un tentativo fatto per recuperare un giocatore dal potenziale sinora inespresso.
Tuttavia, il fallimento della punta brasiliana ricorda da vicino un altro numero 9, quello di Riad Bajic. Bosniaco classe 1994, era arrivato ad Udine nell’estate 2017 dal Konyaspor, club turco con cui aveva realizzato 29 gol in 91 presenze. Un acquisto, sulla carta, di notevole rilevanza, trasformatosi ben presto in un oggetto sconosciuto, poco integrato con il credo calcistico degli allenatori succedutisi sulla panchina friulana. Come per Vizeu, 5 sole presenze in bianconero, anche se il minutaggio risulta più abbondante e tocca quota 75.
Storie tristi, costate all’Udinese la bellezza di 6,5 milioni di euro solo per il costo dei due cartellini. Non una cifra irrisoria per un piccolo club. Piuttosto resta da comprendere le ragioni di questi fallimenti. Questione di ambientamento difficoltoso con il calcio italiano o lontananza dal credo tattico degli allenatori? Domande legittime a cui i vertici bianconeri devono trovare risposte. La prima replica, quella più importante, rivolta proprio alla carenza di un numero 9 affamato di gol e ben calzante con le idee di Nicola, si è materializzata con l’arrivo di Stefano Okaka. All’azzurro la doppia ardua missione: trascinare i friulani verso la salvezza e far dimenticare i flop di un mercato sempre meno sorridente in questi ultimi tempi per l’Udinese.