Vietati cali di tensione a casa della Bakery Piacenza
La Bakery Piacenza è decisamente l’avversario peggiore che l’Apu poteva incontrare dopo aver sconfitto Forlì con nove punti di vantaggio. Lo è perché, dopo aver disputato una gara che ha, per forza di cose, richiesto la massima concentrazione e la massima preparazione fisica, potrebbe essere persino fisiologico un calo nella successiva partita, dovesse l’avversario non avere le stesse qualità o caratteristiche di Forlì. Piacenza in questo caso potrebbe essere descritta perfettamente in questi termini, come squadra che sta attraversando il peggior periodo della sua stagione (sono salite a nove le sconfitte consecutive dopo l’ultimo k.o. con Cagliari) e che condivide con Cento l’ultima posizione del girone Est, quella Cento che ha infranto la serie di nove sconfitte consecutive vincendo a Mantova. Piacenza possiede ancora il vantaggio su Cento negli scontri diretti (+7 confrontando le due partite) ma non può più permettersi di fare passi falsi, anche perché in palio ci sono i playout o la retrocessione diretta. La Bakery domenica scenderà in campo per giocare una “finale”, come si usa dire in questi casi e sarebbe cosa buona e giusta che Udine affronti con la stessa determinazione quella che è, delle prossime tre, la partita più abbordabile. Vincere significherebbe congelare il quinto posto e, dovesse Roseto fare quanto auspicato contro Verona, portarsi a -2 in classifica dalla Tezenis e giocarsi le proprie carte nello scontro diretto della domenica successiva.
La vittoria con Forlì ha cambiato il modo di vedere il futuro prossimo dell’Apu, come accade per ogni vittoria almeno convincente ottenuta sul campo da qualsiasi squadra. L’errore da non commettere è guardare in maniera altrettanto ottimistica e magari superficiale alla Bakery di Gennaro Di Carlo. A Piacenza si è accasato l’americano Keith Appling, in campo nelle ultime due partite nelle quali ha segnato complessivamente 42 punti. Appling arriva dall’Atenas de Cordoba, squadra che milita in Argentina, ma possiede un pedigree di tutto rispetto in D-League con l’esordio in NBA con Orlando come ciliegina sulla torta. Assieme a lui, come atleti stranieri, potrà scendere in campo uno tra Alan Voskuil, tiratore di buon livello, e Marques Green, semplicemente il miglior assistman del girone nonché giocatore più utilizzato della stagione. Anche per queste ragioni l’ex Avellino sembra essere il favorito per una casacca biancorossa domenica. Non ci sarà Crosariol rispetto all’andata, accasatosi a Pistoia già a febbraio. Sarà della partita l’ex Castelli, assieme ad Andrea Spera, quest’ultimo arrivato in sostituzione al già citato Crosariol. Toccherà al nativo di Cuneo e al nativo di Napoli trovare un modo per non soccombere nella lotta a rimbalzo, da inizio stagione uno dei punti deboli di Piacenza. L’arma in più dei piacentini sarà allora il poter giocare tra le mura amiche del PalaBakery, dove la formazione di Di Carlo-Coppeta ha conquistato sei delle sette vittorie stagionali. Il seguito friulano non sarà però da meno, così come non lo è stato in ogni trasferta dei bianconeri, e davanti a loro sarà fondamentale evitare spiacevoli scivoloni adesso che resta da fare solo il passo finale.