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Una lente d'ingrandimento su Juan Musso

di Emanuele Calligaris

Juan Agustin Musso nasce a San Nicolas de los Arroyos (Argentina) il 6 maggio 1994. Da quanto ci risulta da alcune ricerche, da bambino il suo sogno era inizialmente quello di diventare un giocatore di basket. A 11 anni però è arrivata la scoperta dei guantoni da portiere: questa ha fatto sì che venisse strappato dai campetti di pallacanestro per essere portato nei più grandi campi da calcio, precisamente in mezzo ai pali della porta. Ciò che è importante dire, prendendo ad esempio il caso di Musso, è che se si vuole praticare uno sport con la volontà di giungere all'agonismo è di vitale importanza iniziare presto, da bambini. Poco importa se si cambia sport durante i primi anni di vita: ogni allenamento, che sia di basket o di calcio, fa maturare fisico e carattere, facendo scoprire eventuali qualità nascoste. Nel caso di Musso, lui è riuscito a passare attraverso la pallacanestro grazie alla sua altezza: qui ha coltivato la reattività nei passaggi con le mani, deportata poi sul campo da calcio. Arrivata un'età in cui difficilmente i parametri fisici cambiano ulteriormente, Musso ha raggiunto l'altezza di 191 centimetri per 93 chilogrammi; un fisico importante adatto al ruolo di estremo difensore.

Musso ha iniziato a giocare a calcio a 11 anni dunque. Dove? Al Racing Club de Avellaneda, una squadra argentina che ha vinto nella sua storia 17 titoli nazionali. In quella che è soprannominata "La Academia", Musso cresce nel settore giovanile come un normale giovane portiere; un po' come Scuffet all'Udinese. Abbiamo poche notizie sul suo operato nell'academy del Racing: quel che è certo è che ci rimane fino al 2016, anno in cui compie 22 anni.

Dalla stagione 2016-17 Musso fa parte della prima squadra. Qui trova davanti a lui un mostro sacro del calcio argentino: Agustin Orion, appena prelevato dal Boca Juniors e vicecampione del mondo nel 2014. In questa sua prima stagione tra i "grandi", riesce a strappargli solamente 4 presenze: 1 in Primera Division (il massimo campionato argentino), quando ha esordito in prima squadra nella vittoria interna (2-1) contro il San Lorenzo il 28 maggio 2017; 3 successive in Copa Sudamericana, dove la sua squadra è uscita ai quarti di finale contro i paraguaiani del Libertad.

Dalla stagione 2017-18, Musso trova decisamente più spazio e viene impiegato maggiormente come titolare, grazie anche alla cessione del primo portiere Orion al Colo-Colo. Le presenze in totale sono 28: 6 caps in Libertadores, dove ha coperto la porta per tutte le gare del girone composto anche da Cruzeiro, Universidad de Chile e Vasco da Gama; 22 gettoni in campionato, dove la prima gara lo ha visto affrontare ancora una volta il San Lorenzo (1-1). La stagione si conclude poi tirando le somme: positive per Musso, visto che il Racing conclude settimo in campionato. Terminata la stagione, è arrivata poi la sessione estiva del calciomercato: interessata a lui è l'Udinese, che sbaraglia una potenziale concorrenza mettendo sul piatto per lui 4 milioni di euro. L'11 luglio 2018 i bianconeri annunciano il trasferimento a titolo definitivo, con un contratto fino al 30 giugno 2023.

L'Udinese solitamente è stata sempre brava, magari meno ultimamente, a scovare talenti in Sudamerica. 29 presenze totali in carriera per un portiere di 24 anni magari non sono molte per dare un giudizio: quel che è certo è che negli affari calcistici bisogna scommettere e rischiare un po'. Ciò che si deduce dai parametri registrati dai preparatori in Friuli è che Musso ha un'ottima reattività unita a una fisicità importante, con una tecnica però da affinare. Roberto Néstor Sensini ha detto su di lui che è un buon portiere, rivelazione dell'ultimo campionato argentino. E allora chissà se troverà spazio a Udine: per ora è difficile con questo Scuffet; Velazquez gli concederà forse qualche partita: noi gli auguriamo di non restare a secco di presenze.


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