Una battaglia da vincere e una salvezza da conquistare. Guai però a sottovalutare l'Atalanta
Guai a sottovalutare l'Atalanta. Domani non sarà una gara facile come in molti annunciano. A Bergamo sarà una guerra da vincere a tutti i costi. Uno scontro tra la vita e la morte, tra la retrocessione e la salvezza. La squadra che scenderà dovrà "mangiare l'erba" e con rabbia e grinta portare a casa quella vittoria. Reja e Diamanti di certo non regaleranno nulla, ci sarà da lottare per portare via punti.
La salvezza è possibile. L'Udinese ha un grande vantaggio rispetto alle altre ed è davvero l'artefice del proprio destino. Quello che conterà però in questi ultimi 180 minuti è come la squadra scenderà in campo. Vogliosa e motivata come contro Napoli e Fiorentina, triste e apatica come contro il Torino. L'errore più grande potrebbe proprio essere quello di giocare sotto ritmo, cercando di limitare i danni con la speranza che dagli altri campi possano arrivare buone notizie. Palermo e Carpi hanno dimostrato di non voler mollare fino all'ultimo secondo e anche contro Fiorentina e Lazio, due avversarie di alto livello, sono pronte a tutto.
Bergamo poi non è un campo difficile. Praticamente negli ultimi 10 anni non abbiamo mai vinto e gli orobici vogliono chiudere al meglio la stagione di fronte ai propri tifosi. C'è poi la motivazione di giocatori come Borriello, già letale in passato contro di noi e le 10 reti lo testimoniano, che può fare la differenza. Il bomber vuole la maglia azzurra e sa che con l'Udinese sarà una della ultime occasioni di dimostrare a Conte di meritarsela.
L'Udinese è chiamata a dimostrare di meritarsi la categoria dopo un'intera stagione che direbbe il contrario. Ora è finito il tempo delle giustificazioni, delle scuse e dei rimpianti. C'è una battaglia da vincere e una salvezza da conquistare.