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Un pareggio mancato che sancisce la seconda sconfitta stagionale

di Emanuele Calligaris

Si è conclusa la sesta giornata per i bianconeri (per la Serie A mancano ancora le partite SPAL-Sassuolo e Empoli-Milan, che si giocheranno oggi mercoledì 27 settembre rispettivamente alle ore 19.00 e alle 21.00): è arrivata una sconfitta che quasi tutti etichettano come "immeritata", vuoi per la buona prestazione dei nostri ragazzi in entrambe le fasi, vuoi per un pari che nel finale non è arrivato davvero per poco. La squadra di Velazquez si mantiene a quota 8 punti dopo sei giornate ed è prima nella parte destra della classifica; ovviamente è ancora troppo presto per dare dei giudizi. Attenzione adesso però, perché il calendario si complica: dopo la trasferta a Bologna, arriveranno in casa le due big che si contendono il campionato, Juventus e Napoli. Almeno un punto ieri era necessario; confidiamo nella vittoria a Bologna vista appunto la sconfitta con la Lazio. Una sconfitta frutto dell'uno-due micidiale dei laziali, che hanno toccato le corde giuste per venti minuti nel secondo tempo, tanti sono bastati per vincere il match. Nonostante lo 0-2, i friulani hanno comunque saputo reagire e riportarsi sotto, fino a quasi al pareggio. La squadra tutto sommato ha giocato una buona gara e ha pagato di più le qualità innate degli avversari e la loro furbizia nel mantenere il risultato, rispetto alla differenza di gioco tra le due squadre, quasi impercettibile.

Il primo tempo ha detto poco o nulla agli spettatori: la gara infatti è maturata nel secondo tempo. La prima frazione è stata più che altro di studio: entrambe le squadre hanno giocato coi loro mezzi senza scoprirsi più di tanto; in particolare la Lazio, dove nei primi minuti si è difesa portando poco la palla ai piedi e nei secondi venticinque ha cercato qualche incursione laterale coronata da dei cross che però non hanno mai insidiato la porta di Scuffet. Questi cross erano più che altro delle prove per il secondo tempo: belle comunque le azioni dei vari Parolo, Alberto e Caicedo (Correa si sveglierà, purtroppo per noi, nel secondo tempo). L'Udinese sorprende un po': a tratti fa la gara, gestisce il pallone, se può riparte, altrimenti si affida ai lanci lunghi di Troost-Ekong. I bianconeri riescono a impensierire solamente una volta la porta difesa da Strakosha: al 19' infatti la punizione di De Paul viene parata dal portiere laziale, che toglie letteralmente la palla da sotto la traversa. Del resto, Machis è stato più incisivo di De Paul: il venezuelano ha messo in difficoltà Lulic sulla fascia destra. Scuffet come detto non è stato impegnato, Lasagna neanche. Troost-Ekong ha presentato delle lacune in alcune situazioni. Primo tempo comunque a reti bianche.

Nel secondo tempo la musica è cambiata sulle note della Lazio grazie agli inserimenti di Durmisi e Immobile per Lulic e Caicedo. Bene l'esterno sinistro, rompe gli equilibri l'attaccante. Venti minuti di fuoco, ad alto ritmo, coronati da due gol: il primo arriva sugli sviluppi di una punizione guadagnata dallo stesso Durmisi, con un bel cross pericoloso di Alberto da sinistra: il pallone nell'area piccola viene intercettato ma non allontanato da Scuffet, che lo fa carambolare sui piedi di Acerbi, che tutto solo da due passi dalla linea di porta non può far altro che accompagnare la palla nella rete; il secondo gol è frutto di un'azione personale confezionata da Correa: sguscia sulla sinistra e affronta Stryger Larsen: entrambi sono in solitaria, Correa inizia a prenderlo in giro con una serie di finte che lo lasciano sul posto e finisce l'azione con una rasoiata sul palo lontano, dove Scuffet non può mai arrivare. Insomma, la Lazio è "on fire" ma ben presto deve chiudersi per far fronte alla reazione bianconera. Entrano in campo Pussetto e Teodorczyk per dare una mano in attacco: non sono molto incisivi ma sono comunque importanti là davanti. Quando meno te lo aspetti arriva la rete dell'Udinese all'80' con una grande semirovesciata di Nuytinck: battuto Strakosha. Il finale è il festival dell'antisportività: cartellini a destra e a manca, falli, perdite di tempo e proteste. La grande occasione per pareggiare ce l'ha sui piedi Vizeu al 90'+6: un difensore laziale però lo ferma prima che possa calciare. Si conclude così tristemente la gara.

Parlando dei singoli, iniziamo dalla porta: Scuffet ieri non è stato molto impegnato, ha preso due gol ma non possiamo affibbiargli una cattiva prestazione; insomma, di certo non è il primo colpevole dei gol subiti. Passando ai centrali, l'uno è il contrario dell'altro: Nuytinck è stato autore di una prestazione maiuscola coronata da un gol pregevole; Troost-Ekong ha avuto diverse incertezze a livello generale e in occasione del secondo gol ha lasciato solo Stryger Larsen. Quest'ultimo, anche lui, bocciato: male in occasione del secondo gol, anche se è autore di un buon primo tempo. Samir invece non si risparmia e mantiene le redini sulla fascia sinistra. A centrocampo Barak mi è sembrato oggi un po' spaesato; Mandragora fa il suo ma non è tra i migliori e sente l'assenza di Behrami. Fofana invece le sue occasioni le crea sempre e dà sempre una mano a ripartire. In attacco bene sia Machis che Pussetto, nella media delle loro prestazioni. Lasagna assente nei tiri ma fa il lavoro sporco; vale ciò anche per De Paul, un Diez non molto incisivo questa sera. Teodorczyk ha avuto infine un'occasione incredibile da due passi dalla linea di porta, ma non è riuscito a sfruttarla.

A mio avviso, per dare una conclusione a questo articolo, i punti vanno fatti prima con le dirette concorrenti per la salvezza; quindi io mi terrei stretto la buona prestazione di stasera che va al di là del risultato e la deporterei a Bologna domenica prossima. Quello che sembra è che l'Udinese se la possa giocare con tutti quest'anno, ma guai a montarsi la testa appunto. A Bologna i tifosi si aspettano un'altra prestazione buona se non ottima: il risultato deve arrivare per forza visto il calendario difficile che attende i bianconeri.


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