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Un debutto che fa ben sperare: l’Apu Udine cade a Reggio, ma dimostra di poter stare in Serie A

di Stefano Pontoni

Una sconfitta alla prima può starci, soprattutto quando da certi palcoscenici manchi da sedici anni. Ma la prima dell’Apu Old Wild West Udine in Serie A lascia comunque sensazioni contrastanti: un pizzico di amaro in bocca per un risultato che, con un pizzico di cattiveria in più, avrebbe potuto anche girare diversamente.

Contro una Reggio Emilia solida e ben rodata, costruita per obiettivi importanti, i bianconeri hanno avuto il merito di restare sempre dentro la partita, arrivando nel finale ad avere persino la possibilità di ribaltarla. Dopo un avvio difficile e un primo quarto regalato agli avversari, Udine ha mostrato carattere e voglia di reagire, dimostrando di poter stare pienamente in categoria.

Il vero rammarico sta proprio lì, in quel impatto fisico troppo morbido nei primi minuti, che ha permesso ai padroni di casa di entrare in fiducia. Reggio ha costruito gioco e ritmo con troppa facilità: a metà gara, 16 canestri su 17 erano arrivati da assist, segnale chiaro di una difesa udinese non abbastanza aggressiva.

Nel secondo tempo la squadra di coach Vertemati ha cambiato volto, alzando il livello di intensità e vincendo la battaglia a rimbalzo, ma arrivando corta di energie nella parte finale. Alcune prestazioni individuali sotto tono – e una serata non brillante al tiro, nonostante buone scelte offensive – hanno impedito di completare la rimonta.

È stato, insomma, un benvenuto vero alla Serie A: ruvido, intenso, ma anche pieno di spunti positivi. La squadra c’è, il gruppo è unito, e la sensazione è che con un po’ più di fisicità e abitudine a certi ritmi, Udine potrà presto dire la sua.


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