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Ultima chiamata: o si lotta o c'è la Leotta

di Stefano Pontoni

Ultima chiamata. Oggi non ci sono più vie di scampo, non ci sono più altre chance, non ci sono altre occasioni per recuperare o per voltare pagina.

O si lotta o c'è la Leotta., recita lo striscione di Rizzardo Piani, storico tifoso bianconero. Mai cosa più vera. Perché se oggi la partita dovesse andare male e l'Udinese dovesse ripetere una delle sue solite brutte prestazioni sarebbe Serie B.

E allora dovremmo abituarci ad andare allo stadio il sabato pomeriggio, a giocare il turno infrasettimanale il martedì sera, a fare le trasferte ad Avellino o a Foggia, ad un derby con il Cittadella o il Padova. E la nostra madrina sarebbe la Diletta, che almeno ci conosolerebbe nei post gara di Udinese-Salernitana.

A causa di un girone di ritorno da record negativo siamo qua oggi ad aspettare la nostra sorte. Alle 20 sapremo che sarà di noi, se sarà ancora A o se sarà B. 

Una partita sul filo del rasoio che può segnare un prima e un dopo. Non immagino nemmeno il day after in caso di retrocessione. Io classe 92' l'Udinese in B non l'ho mai vista. Sempre e solo A, sempre e solo magiche cavalcate in Europa. Poi gli ultimi cinque tristi anni.

E' vero, se penso alla foga e alla grinta con cui giocano Spal e Crotone, e rivedo certe nostre partite giocate al risparmio, tanto per essere buoni, mi verrebbe da dire che, se un dio del calcio esiste, ci manderebbe noi in B. Ce lo meritiamo, anzi scusate, se lo meritano. Giocatori e società protagonisti di una stagione fallimentare, da bocciatura completa. Ma la salvezza può ancora arrivare, nonostante tutto.

Ultimi 90 minuti in un Friuli sold out. Sarà A o sarà B. Io mi auguro il prossimo anno di avere ancora le domeniche impegnate, di vedermi Caressa e Bergomi citare l'Udinese solo per dire che l'Inter è forte e a San Siro ha perso per colpa degli arbitri, voglio ancora sentire Onofri o Muraro che in telecronaca ogni cosa che dicono è sempre contro il bianconero. Mi va bene così, perchè vorrebbe dire che siamo ancora in A. 

Scusami Diletta ma preferisco avere il sabato libero.


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