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Udinese, vendi cara la tua pelle. Oggi è più che una partita

di Stefano Pontoni

"Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino".

Al Friuli arriva la Juventus. Si sa, è una squadra più forte, vincente di mentalità e alla ricerca di quella vittoria che potrebbe porre una volta per tutte la parola fine sulla corsa scudetto. Dyabala e compagni sembrano carichissimi e perfino il Friuli colmo di juventini sembra essere pronto a dare una grossa mano. Con queste premesse l'Udinese ha tanto l'aria della vittima sacrificale, della squadra già sconfitta in partenza e che aspetta all'angolo inerme il suo giudizio. 
Ma è proprio quando meno te l'aspetti, quando tutti ti danno per sconfitto che serve provare a cambiare il proprio destino. Servirà un'impresa è certo. L'Udinese dovrà rialzare la testa dal fango, dopo le umiliazioni di questo inizio 2017, e ritrovare sé stessa. Senza paura e senza timore, perché non c'è nulla da perdere in questo pomeriggio. Non dare battaglia fino all'ultimo respiro, quello invece significherebbe perdere l'onore. Udinese-Juventus deve essere più che una partita, deve trasformarsi in una guerra nella quale solo uno ne uscirà vincitore. Perché oggi conta più il cuore, gambe e testa ce le hanno più forti gli altri.
Udinese vendi cara la tua pelle. O tutto o niente, fino alla fine, insieme.


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