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Udinese, Up & Down della settimana: in crescita Kamara e Kabasele, ma occorre ritrovare la mentalità

di Andrea Bigetti

UP

KABASELE- Nonostante il suo arrivo ad Udine sia stato tra i più discussi, fino ad ora, nella cerchia dei nuovi acquisti, è colui che si sta integrando forse meglio. Partita dopo partita il belga sta dando il giusto apporto alla causa, ricoprendo nel miglior modo il posto lasciato vacante da Masina, alle prese con un nuovo infortunio. Il pareggio contro il Frosinone è frutto anche degli interventi risolutivi del classe ’91. Una scivolata provvidenziale che è valsa la conquista del punto di sabato. Quasi sempre al posto giusto, è un’ombra onnipresente per i giocatori gialloazzurri.

KAMARA- Spinge molto sulla fascia, riuscendo ripetutamente a lasciare l'uomo sul posto. Segue con attenzione lo sviluppo delle azioni dalla tre quarti in su, risultando come un'opzione valida a cui affidare il possesso della sfera. Tenta più volte di servire Lucca al centro dell'area, facendo arrivare con precisione i cross sulla testa del numero 17 bianconero. Un esterno di spinta che pare stia ripercorrendo le orme lasciate da Udogie, che intanto sta dominando la Premier League. Il ventinovenne originario di Saint-Denis, cresce di partita in partita, cosa notata anche da Sottil che lo predilige a Zemura, in questo momento indietro nelle gerarchie.

TANDEM D’ATTACCO- Altra partita dove il binomio Thauvin-Lucca ha convinto. Il francese era riuscito a propiziare un autogol (poi annullato poiché il pallone era terminato oltre la linea di fondo), mentre Lucca riesce a farsi spazio anche nelle altre zone del campo, da sottolineare l'incursione dalla sinistra che aveva scaturito la possibilità di un calcio dagli 11 metri. I due si trovano, e soprattutto si cercano, cosa da non sottovalutare dato che ultimamente uno dei principali argomenti di dibattito sono le coppie d'attacco (vedi Chiesa-Vlahovic) che fanno fatica a dialogare. La sosta contribuirà di certo ad alimentare l'intesa tra i numeri 26 e 17, speranzosi che i frutti di questo tandem vengano raccolti nella partita contro il Cagliari.

DOWN

WALACE- Partita sottotono quella del mediano bianconero. Il metronomo, colui che gestisce il ritmo dei passaggi e lega difesa e attacco, e viene da sé che qualora il tempo non venga scandito correttamente, la squadra non riesca a girare nella maniera desiderata. Perde troppi palloni semplici per un giocatore del suo calibro, e non riesce a dare verticalità alla manovra. Tocchi semplici, elementari, che seguono tracce orizzontali, tutte soluzioni che non aiutano ad aprire una formazione chiusa e ben organizzata come quella dei ciociari. Qualche acciacco fisico di troppo, che non ha permesso al numero 11 di condurre una partita pulita come è solito fare.

SOTTIL- Le scelte del tecnico bianconero non convincono. Un approccio molle alla partita, dove l’Udinese si ritrova a subire per quasi tutta la metà del primo tempo gli attacchi del Frosinone. Anche i cambi effettuati non aiutano a migliorare la valutazione di Sottil, che contro ogni previsione decide di tirare fuori i giocatori che stavano creando le maggiori occasioni (i vari Lucca, Thauvin, Samardzic). La sosta delle nazionali aiuterà Sottil a riformulare un’idea tattica, che si spera si rivelerà vincente.

MENTALITÀ- Sul terreno dell’Udinese Arena è scesa in campo una formazione disattenta e poco propositiva. Tranne alcuni, la maggior parte dei giocatori appare ancora fuori condizione, sia fisica che mentale. Errori banali ed evitabili visti contro i gialloazzurri, cosa a cui non eravamo abituati la scorsa stagione, considerando anche il carattere forte del tecnico. Oltre al lavoro sul campo, Sottil si trova anche a lavorare sul piano mentale con i suoi giocatori, che ancora devono dare le risposte che ci si attende da loro.


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