Udinese-Runjaic, con il Napoli esame di credibilità
Domenica arriva il Napoli, primo in classifica, e per l’Udinese non sarà solo una partita di cartello: sarà un esame di credibilità. Perché da quasi due anni il messaggio che arriva dalla panchina è sempre lo stesso: pazienza, tempo, lavoro. Concetti legittimi, per carità. Ma a forza di ripeterli rischiano di diventare alibi.
È vero: lo scorso anno Runjaic ha centrato una salvezza senza patemi, obiettivo minimo e doveroso. Ma poi? Da lì in avanti, poco o nulla. Nessun salto di qualità reale, nessuna crescita evidente, nessuna identità riconoscibile che vada oltre il sopravvivere. Nei discorsi abbondano le giustificazioni, nelle prestazioni la mediocrità, nelle ambizioni il minimo indispensabile.
Eppure la società è stata chiara: questa squadra, nelle intenzioni dei Pozzo, è più forte delle precedenti. Ci sono giocatori di talento, investimenti mirati, scommesse tecniche che — almeno sulla carta — avrebbero dovuto alzare l’asticella. Ma il campo racconta altro. Racconta i soliti errori difensivi, i rigori regalati, la cronica mancanza di gioco, l’incapacità di dare continuità anche quando trovi finalmente delle prestazioni convincenti. In questo modo anche quel poco talento viene alla fine disperso.
Il rischio è concreto: un’altra stagione nell’anonimato, senza entusiasmi, senza prospettiva, senza sogni. Ed è forse questo l’aspetto più frustrante per una piazza che, va detto, ha sempre risposto presente. I tifosi non hanno mai fatto mancare sostegno, pazienza, fiducia. Ma ora chiedono legittimamente di più: non miracoli, non Europa a tutti i costi, ma ambizione, coraggio, una squadra che provi a giocarsela.
La sfida con il Napoli arriva nel momento giusto, o forse nel più scomodo possibile. Perché non basterà dire “è il Napoli, è primo, forse metà dello stadio tiferà per loro”. È proprio questo atteggiamento che l’Udinese deve scrollarsi di dosso. Domenica si capirà molto: Runjaic proverà davvero a giocarsela o riproporrà il solito copione prudente?
In Coppa Italia, contro la Juventus, il “bus” davanti alla porta è valso un’eliminazione senza colpo ferire. Domenica basterà difendersi e sperare in qualche ripartenza di Zaniolo? O vedremo finalmente una squadra con un’idea, con personalità, con il coraggio di rischiare?
Il Napoli è un test durissimo, certo. Ma anche un’occasione. Per dimostrare che l’Udinese non è condannata a essere spettatrice, che non si accontenta di galleggiare, che vuole crescere davvero.
La pazienza è un’opzione già esercitata. Ora serve altro e serve subito.