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Udinese-Juventus, non una partita come le altre per Rolando Mandragora

di Jessy Specogna

Udinese-Juventus non sarà una partita qualsiasi per Rolando Mandragora, centrocampista classe ‘97 arrivato in Friuli proprio dalla Torino bianconera diventando l’acquisto più oneroso a Udine sotto la gestione dei Pozzo. 20 milioni per l’acquisto definitivo del cartellino, con la Vecchia Signora che si è comunque assicurata il diritto di riacquistare il calciatore tra due stagioni, simbolo evidente di come la fiducia riposta in quello che è considerato uno dei migliori prospetti del calcio italiano, da parte dei sette volte campioni d’Italia, sia tanta.

La Juve decise di puntare sul ragazzo napoletano nel gennaio del 2016, strappandolo al Pescara e decidendo di lasciarlo a maturare in Abruzzo fino alla fine della stagione. Nell’estate del medesimo anno entra poi a far parte della rosa bianconera, ma la fortuna non lo accompagna. I postumi di un brutto infortunio che lo aveva colpito nella stagione precedente lo porta ad una nuova operazione al piede per risolvere la frattura del quinto metatarso, costringendolo a saltare i primi quattro mesi dell’annata. L’esordio con la Vecchia Signora arriva per lui ad aprile, subentrando a Marchisio nella gara vinta dai bianconeri per 4-0 contro il Genoa, casualità, squadra nella quale Rolando era cresciuto e con la quale aveva esordito in Serie A.

Nella stagione successiva l’esperienza in prestito al Crotone. In Calabria riesce a trovare finalmente grande continuità, giocando 36 partite e mettendo a referto anche i suoi primi due gol nel massimo campionato italiano. Nonostante la stagione sfortunata dei pitagorici, conclusasi con la retrocessione, Mandragora si conferma ragazzo di grande personalità e giocatore tatticamente imprescindibile, attirando su di sè le attenzioni di diverse squadre di Serie A. Tra queste l’Udinese, ritenuta dal ragazzo la squadra ideale per continuare il suo percorso di crescita, che riesce ad acquistarlo e metterlo a disposizione del nuovo tecnico Velazquez. Il mister spagnolo lo ha reso subito perno fondamentale del progetto e il ragazzo lo ha ripagato mettendo in mostra ancora una volta le sue qualità migliori: personalità e capacità di dar equilibrio al reparto.

Chi si aspettava di vedere un giocatore in grado di colpi strabilianti si è però dovuto ricredere. Mandragora è un centrocampista concreto, solido ,bravo tatticamente nel chiudere tutte le linee di passaggio e nel fare il classico lavoro sporco in mezzo al campo. Un giocatore che sicuramente non ruba l’occhio ma che nell’economia e nelle dinamiche di una partita è fondamentale.

Dopo un avvio positivo di stagione, con la Juve arriva per lui un grande banco di prova. Udinese-Juventus sarà anche Mandragora contro il suo passato, contro la squadra che più ha creduto in lui e che, tra due anni, avrà, da contratto, la possibilità di riacquistarlo. Ora però il cuore di Rolando pulsa solamente per il bianconero friulano e l’Udinese avrà assolutamente bisogno del miglior Mandragora se vorrà uscire indenne dalla sfida contro Cr7 e compagni.


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