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Udinese, da Scuffet a Silvestri: quando una scelta tecnica cambia le gerarchie

di Alessandro Di Lenarda

Le difficoltà che l'Udinese sta vivendo sono ormai sotto gli occhi di tutti. Il cambio di rotta diventa ora obbligatorio e a muovere i primi passi in questa direzione ci ha pensato, nelle ultime ore, lo stesso Gabriele Cioffi: come dichiarato nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Bologna, alle 15:00 di domenica 30 dicembre il finora intoccabile Silvestri siederà in panchina lasciando spazio a Maduka Okoye.

I diversi (e tutti molto pesanti) errori commessi nelle ultime settimane hanno convinto il tecnico toscano a giocarsi la carta del nigeriano, apparso pronto al grande salto (con riserva sul gol di Viola) nei centoventi minuti giocati in Coppa Italia contro il Cagliari. Quello che appare all'orizzonte è quindi un possibile cambio di gerarchie. Una sorte che, negli ultimi dieci anni, è toccata a un solo altro estremo difensore bianconero.

Il nome in questione è quello di Simone Scuffet, oggi titolare tra le file del Cagliari, ma cresciuto e sbocciato proprio in casa Udinese. Dopo le partenze dal primo minuto di gioco nei primi cinque turni della stagione 2017/2018, il classe '96 si è dovuto accomodare in panchina dopo il grave errore commesso nella sconfitta per 2-3 contro il Torino. Al suo posto Bizzarri, fino a quel momento seconda scelta ma preferito all'ancora inesperto friulano.

Stessa sorte nella stagione successiva, la 2018/2019, quella in cui fu Musso ad assicurarsi un posto da titolare fisso dopo aver fatto da spettatore nelle prime nove uscite di campionato. Julio Velazquez, a quel tempo alla guida della formazione bianconera, commentò così l'esclusione di Scuffet: "La scelta di far giocare Musso è stata una scelta mia e dello staff. Gli allenatori dei portieri stanno facendo un gran lavoro ma la decisione spetta a me".


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