Udinese, “a Berlino va bene”
Sabato sera scrivevo a proposito del test bianchenero contro l’Alkmaar. Tra le cose più o meno inutili che mi si confanno condividevo un pensiero sortomi osservando il differente comportamento del capitano udinese fra prima e seconda frazione. Dicevo, in sintesi, che con l’olandesone al fianco il brasiliano pareva meno oppresso dalle frenesie (le solite, tipo un carrinho a centrocampo) che avevano caratterizzato i primi 45 minuti.
Qualcuno, con educazione e premettendo il rispetto dell’opinione di chi vi scrive, mi ha contattato in privato considerando il mio capoverso eccessivo, poiché non avrei tenuto conto dell’impegno che i giocatori ci mettono durante gli allenamenti. Ripeto: l’educazione e il tono usato dall’amabile critico mi ha fatto quasi apprezzare il rimprovero.
Tale messaggio mi ha fatto pensare: intanto che sto invecchiando, dato che solo qualche tempo fa avrei tenuto il punto duramente battagliando coll’improvvido lettore. Soprattutto che forse, anzi sicuramente, a dare giudizi tecnici e tattici non sono proprio tagliato.
Prometto che cercherò di non rifare quest’errore.
Evidentemente la gara di sabato sera doveva concludersi sedici a zero, con anche una rete di Zoff di testa. E degli errori bianchineri sottoporta ne ho ben parlato.
Evidentemente le reti subìte sono episodi casuali. Il fatto è che quando sento dire “beh hanno fatto un tiro ed un gol” mi sale la carogna sulla spalla: come se lo scopo del calcio non fosse quello di infilare la porta avversaria.
Evidentemente, infine, rifuggirò dalla tentazione di dire che la fase difensiva dell’Udinese il golletto lo prende sempre, storicamente, e che per questo abbiamo bisogno di stoccatori precisi e rapaci come dell’aria per respirare. Per cui, credetemi senza alcuna ironia né tantomeno vittimismo, all’educatissimo critico ed ai giocatori che avrei preso di mira chiedo scusa. Però aggiungo che spesso ci dimentichiamo che tutti, e ripeto tutti, remiamo dalla stessa parte e teniamo agli stessi colori.
Avevo cercato di cogliere, da un’amichevole relativamente utile, gesti cenni comportamenti. E nella prima frazione i due più esperti mi erano parsi nervosi, tutto qui. Pazienza, sabato sera si gioca per i “tre punti” con l’occasione per i difendenti bianchineri di mantenere inviolata la rete.
Io queste pagine le riempio come una bruttarella ed attempata boccadirosa: senza noia, né interesse ma solo per passione. E continuerò così, o miei supporter bianchi e neri. Come ho detto all’amico di cui sopra, però, non ho cappelli presi per partito; né linee editoriali imposte. E se ritengo di aver potuto offendere qualcuno, come successo sabato scorso, beh chiedere scusa non mi è mai parso un gesto da deboli.
A sabato sera. Perché lo Spezia rimanga solo un incubo della scorsa mezz’estate.