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Udine all’esame-Rain

di Franco Canciani

La GSA si appresta a visitare gli Stings mantovani priva dell’indisponibile Powell (artroscopia al ginocchio, tre settimane fuori) ma questo lo sappiamo e non conta.

Conterà invece, contro la truppa di coach Finelli, continuare sul percorso tracciato domenica scorsa dai superstiti di Demis Cavina, capaci di mettere una gara spinosa in discesa grazie ad attenzione difensiva e verve in attacco.

La Pompea si presenta diversa dall’andata: Andrew Warren si è rotto un paio di legamenti della caviglia e sarà disponibile, eventualmente, dai playoff in poi; i biancorossi si sono quindi cautelati firmando una nostra vecchia, ed amata, conoscenza. Rain Veideman è approdato alla GranaPadano Arena in tempo per la gara interna, difficile, contro la Hertz Cagliari; ha sfiorato il trentello dando ai suoi la vittoria con sette punti finali; ad oggi ne ha giocate sei con venti pezzi ad allacciata di scarpe, frutto di un buon 53% da due e 36% da tre.

Rain lo conosciamo, o forse no: nel primo scorcio di stagione ci sembrò di aver ‘scritturato’ Steve Nash; l’anno passato, invece, una condizione fisica lontana dal 100% non gli ha permesso di dare tutto alla causa, nonostante del suo impegno nessuno abbia mai potuto dubitare; nel finale di stagione gli subentrò il magic Troy Caupain, obiettivamente giocatore di altro livello.

Veideman è di gran lunga la figura che temo di più in un’edizione di Mantova la quale probabilmente non passerà alla storia; Anthony Morse è un onesto americano, un centrone che Ciccio dovrà (potrà) contenere; in play Maspero, con i vari Ghersetti (38 primavere), Visconti, Cucci, Poggi a girargli intorno. In una stagione complicata dalla riforma come quella che si sta svolgendo, la Pompea rischia di rimanere in quel magma pericoloso che può, con la medesima facilità, condurre agli ultimi posti playoff oppure ai playout retrocessione. Ad oggi ha vinto sei gare su sedici, tre su sei dall’avvento di Veideman; segna poco meno di Udine, ma subisce quasi 150 punti in più (dieci a gara): Udine deve sfruttare gli aspetti a favore.

I quali sono il piglio, ritrovato (?), con il quale conduce le gare; con buona pace di coach Di Paolantonio che domenica passata ha visto i suoi comandare il gioco per oltre metà gara (parere sbagliato, mi spiace per lui). La precisione al tiro, che viene cercato con più frequenza applicando schemi studiati e meno estemporanee soluzioni; l’inserimento a pieno titolo nell’organico a disposizione di giocatori come Salvatore Genovese e Stefan Nikolic, un tiratore da tre ed un vice-Marshawn tutto energia.

I quali passano per i cambi di sistema messi in opera da coach Demis, che sfrutta l’occasione per schierare quintetti anomali (doppio play, Stefan da cinque) più difficilmente leggibili dagli allenatori avversari.

Sarà comunque una gara dura, alla quale parteciperanno anche i tre giocatori in dubbio dopo la gara contro Imola: rientra Trevis, che non sarà al meglio ma per un guerriero come lui le scavigliature non sono problemi importanti; semaforo verde per Lollo Penna e Riki Cortese, dopo le botte ricevute rispettivamente al ginocchio interno ed alla spalla contro Imola.

Palla a due alle canoniche diciotto, fischiano i non memorabili (per me) Beneduce, Pecorella e Lestingi (prevedo falli tecnici in arrivo).

Vincerla, per continuare. Anche se prevalere sugli amici del Sota chi toca mi rende sempre un po’ meno felice del dovuto. A loro vada un fraterno abbraccio.


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