Tra silenzi e indecisioni la società alimenta il malcontento del popolo bianconero
Nonostante il campionato più deludente dell'era Pozzo sia finito da una settimana abbondante con la salvezza raccolta all'ultima giornata, il caos in casa bianconera continua, a cominciare dal capitolo allenatore, sul quale una decisione ancora non è stata presa a dimostrazione della mancanza di idee chiare e programmazione all'interno della società.
Da Maran, passando per Prandelli, sino ad arrivare alle piste portoghesi di Cardoso e Abel Ferreira, questi alcuni dei nomi usciti da una settimana a questa parte, profili che nulla hanno in comune tra di loro e che, Prandelli a parte, non farebbero ricompattare un ambiente demotivato e privo di entusiasmo dopo la scellerata gestione non solo di quest'ultimo anno, ma di ben quattro anni visto che, da dopo Guidolin, in sole quattro stagioni l'Udinese è stata guidata da ben sette allenatori, ognuno dei quali diventato il capro espiatorio di tutte le sconfitte e le difficoltà incontrate, sottovalutando le carenze tecniche e tattiche delle rose allestite dalla proprietà. Sarà anche vero che non è l'allenatore ad entrare sul terreno di gioco e che la differenza la devono fare i giocatori, ma per un progetto di rinascita la scelta del mister deve essere la prima da prendere con serietà e impegno, caratteristiche che i tifosi friulani da tempo accusano di essere assenti.
Insomma, dopo le solite parole di rito del presidente a fine stagione, condite dalle classiche frasi del tipo "non vogliamo più soffrire così", "impareremo dagli errori commessi", in casa Udinese ancora non si sa che siederà sulla panchina nella prossima stagione, ne tantomeno quali siano le idee sulla rosa da rifondare, perchè sono ben pochi i giocatori che hanno dimostrato di meritarsi questa maglia. Di questo passo, tutta la passione del pubblico friulano, più volte dimostrata in queste stagioni di sofferenza è destinato a diminuire, per far posto ad un malcontento generale dettato da un silenzio e da una assenza di idee chiare su quella che sarà l'Udinese del futuro, che però non farà mai passare l'amore incondizionato verso quella maglia bianconera, che in molti, in campo e non solo, da anni non sono in grado di proteggere e tutelare.