Top & Flop: atteggiamento da sconfitti in partenza, male Iturra. Quante colpe la società
Si arrende ancora prima giocare l'Udinese di mister Colantuono che escedall'Olimpico con una pesante sconfitta, non tanto per il risultato in sè, ma per la prestazione bruttissima senza voglia e senza grinta. In una serata davvero storta vanno malissimo praticamente tutti, difficile trovare qualcosa di positivo. Di seguito i Top & Flop per quanto riguarda l'Udinese.
TOP
La parata di Karnezis sulla conclusione di Iturbe: il greco salva un passivo che avrebbe potuto essere tranquillamente maggiore togliendo dal sette il tiro a giro di Iturbe. Parata straordinaria del portiere dell'Udinese, uno dei pochi giocatori bianconeri a cui non si può rimproverare nulla.
I tifosi al seguito: i supporters bianconeri non abbandonano la squadra nemmeno in questa trasferta sacrificale di fine ottobre. Anche se si gioca di mercoledì, nel turno infrasettimanale, l'Udinese non resta sola. Amore incondizionato al di là della prestazione.
FLOP
Atteggiamento da sconfitti in partenza: l'Udinese è scesa in campo all'Olimpico già sconfitta in partenza. Una squadra che tira i remi in barca ancora prima di iniziare non dovrebbe meritare alcun rispetto, soprattutto se non è la prima volta che ciò si verifica. Grinta, voglia e determinazione nell'Udinese di Colantuono si vedono con il binocolo, per fortuna che questo allenatore doveva essere un motivatore.
Iturra: torna titolare il centrocampista cileno e risulta essere un gran disastro. Ok che non è un regista e che non gli si può chidere di impostare la manovra ma nemmeno in fase di interdizione riesce a combinare qualcosa. Si perde Pjanic subito e l'Udinese, poi praticamente non vede più palla. Doveva essere il degno erede di Pinzi, per ora invece sembra solo un arrivo tappabuchi dell'ultima ora.
Un capitolo a parte dovremmo dedicarlo al grande Flop che sta condizionando l'Udinese: quello societario. Scelte sbagliate, scouting che non funziona più, attenzione solo agli affari e soprattutto al Watford. Il Nuovo Friuli potrebbe così diventare presto solo un monumento nel deserto.