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Teodorczyk: passato, presente e futuro dell'attaccante polacco

di Stefano Pontoni

Sole tre presenze per un totale di 18 minuti in campo, è questo il magro bottino d'inizio campionato di Lukasz Teodorczyk. Eppure le prospettive al suo arrivo in bianconero erano ben diverse. L'Udinese aveva investito molto su di lui, vincendo, come raccontò Pradè, la concorrenza di diversi altri club europei che lo volevamo fortemente. Ad Udine, così, si pensava di essersi assicurati quella punta da doppia cifra in grado finalmente di risolvere tutti i problemi dell'attacco. 

Poi l'infortunio, quell'ernia inguinale che lo ha costretto ad andare sotto i ferri. I diversi problemi fisici post operatori, che si sono accavallati nei mesi, lo hanno costretto a restare a lungo fuori, facendogli perdere ritmo, velocità e forza fisica. Il percorso di recupero, tra Udine e la Varsavia, è andato a rilento, tanto che ancora oggi, ad un anno di distanza dall'intervento, il dubbio se sia pienamente recuperato permane. 

Dell'attaccante polacco da 40 gol in due stagioni con la maglia dell'Anderlecht, quindi, nemmeno l'ombra. Una sola rete, contro il Chievo lo scorso campionato, non può bastare a ripagare l'importante investimento fatto dalla società.

L'arrivo di Marino rappresenta per lui una seconda chance. Il direttore vuole dargli fiducia tanto che lo scorso luglio, in ritiro, si vociferava che fosse finalmente pronto per diventare una pedina importante per l'Udinese. Ad oggi, invece, come testimoniano i numeri, la situazione non sembra essere affatto migliorata. 

Quale sarà ora il suo destino? L'ultimo giorno di mercato è stato ad un passo dall'addio ma visti i tempi stretti la trattativa con il St.Etienne è saltata. Ora si ritrova ultimo tra gli attaccanti nelle gerarchie, chiuso da Okaka, Nestorovski e Lasagna, dietro anche all'acciaccato Pussetto. Per questo motivo potrebbe lasciare a gennaio Udine per accasarsi in una squadra che gli possa garantire maggior spazio. Per provare a tornare sui livelli di un tempo gli servono minuti, solo così potrà ritrovare la condizione smarrita. 

In patria più di qualche squadra si è fatta avanti, un ritorno a casa, dopo anni in giro per l'Europa potrebbe essere per lui la soluzione migliore. La Polonia per ricominciare davvero, per provare in sei mesi ad inseguire anche quella maglia perduta della nazionale.


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