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Solo una parola: indegni

di Stefano Fabbro

Doveva essere una domenica di festa, l'atmosfera prima della partita metteva i brividi, stadio pieno e boato all'ingresso in campo del campione, del nostro "Galinho" Zico. Uno stadio in piedi per accogliere il fenomeno brasiliano, uno stadio che si aspettava un risultato positivo per festeggiare al meglio il ritorno di Zico. 
Invece gli undici giocatori, se così possono essere chiamati, che sono scesi in campo contro il Sassuolo hanno deciso di rovinare tutto, hanno deciso di correre solo per dieci minuti per poi consegnarsi al dominio degli avversari. Una figura del genere di fronte a Zico ha scatenato inevitabilmente l'ira dei tifosi, che a fine partita hanno ricoperto la squadra di fischi, di solito la propria squadra del cuore non va contestata, ma in questo caso la contestazione pare lecita, perchè siamo a febbraio e l'Udinese gioca come se fossimo a luglio. 
Una squadra che ha perso la sua dignità, la sua anima, ha perso la voglia di giocare per il gusto di vincere. La sfida di ieri si era aperta anche nel migliore dei modi con un grande gol di Fofana, l'unico a salvarsi assieme a De Paul, poi il vuoto assoluto, la prestazione di diversi elementi è stata a dir poco irritante. Al Sassuolo vanno riconosciuti i meriti di aver giocato a calcio, l'Udinese sembra che il gioco non sappia più neanche cosa sia, le trame offensive vengono improvvisate e si spera ormai solo nella giocata dei singoli, senza attaccare e difendere da squadra. 
Era una partita da vincere, per Zico, ma anche per la classifica, perchè forse in casa bianconera non si è guardato il calendario, chissà come uscirà la nostra Udinese dalle prossime due partite con Lazio e Juventus, il destino sembra segnato visto che l'atteggiamento in campo è l'opposto rispetto a quello che serve per provare a fare risultato contro due grandi squadre. 
L'Udinese ha toccato il fondo, la cura Delneri non esiste più, il tecnico dovrebbe mostrare il coraggio di mettere da parte chi gioca solo per il gusto di farlo, per dare spazio a chi invece metterebbe l'anima per farsi notare. 
La pazienza adesso è veramente finita, l'Udinese grintosa di fine 2016 è ormai solo un vecchio ricordo, adesso è forse tornata la vera Udinese, quella senza idee, senza voglia e soprattutto senza amore per la maglia che abbiamo visto fin troppe volte negli ultimi anni. 


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