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Red Bull ad Udine: i (possibili) cambiamenti più rilevanti

di Federico Mariani

Red Bull-Udinese, nel 2018 si può. Lo avevamo anticipato nei giorni scorsi. Il colosso austriaco sembra veramente vicino all’acquisto del club friulano e l’ufficialità pare solamente questione di tempo.

Tuttavia, la strada non è tutta in discesa come sembra. Ci sono alcuni ostacoli burocratici che non rendono semplice gestire questa situazione. In primis, ci sarebbe l’impossibilità di vedere in Europa società con lo stesso proprietario. Di conseguenza, si potrebbe decidere di scorporare la nuova Udinese dalla Red Bull Sports, emulando il Salisburgo, ceduto formalmente ad un gruppo satellite al colosso delle lattine.

In secondo luogo, ci sarebbe anche il problema del nome della “nuova” squadra friulana. Solitamente tutti i club appartenenti a Red Bull contengono il nome della multinazionale delle bibite all’interno del proprio nome o una sigla facilmente riconducibile ad esso. Questa norma è vietata nella Serie A. A differenza del basket, in cui una società sportiva può legare la propria denominazione con quella di uno sponsor, nel calcio non è ammesso questo legame.

Dunque cosa potrà cambiare in modo significativo la presenza di Red Bull ad Udine? Dato per scontato che il nome del team non dovrebbe mutare, si potrebbe rivoluzionare altri aspetti. Se dovesse essere confermata la politica di RB, scomparirebbe lo storico logo della società friulana per far spazio ad un nuovo stemma più vicino ai due tori rossi, riconoscimento classico del marchio austriaco. Potrebbe anche sparire il bianconero sulle maglie di gioco, cedendo il posto al blu violaceo solitamente abbinato alle compagini sportive di Red Bull. È accaduto anche con il Salisburgo, nonostante l’insurrezione dei tifosi. Sarà così anche ad Udine?
 


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