| PUNTO BIANCONERO | L’onore prima di tutto
Non ci si mette davvero molto a descrivere quanto successo domenica scorsa a Bologna, nella partita in cui l’Udinese era chiamata a consolidare il suo campionato da mina vagante e invece ha fatto ben altro. Si è praticamente scalfita la faccia fornendo la sua peggiore prestazione dell’anno.
Il più grande buco nell’acqua sia dal punto di vista del risultato sia da quello della resa della squadra. Un crollo totalizzante che non doveva proprio avvenire nella partita nella quale l’Udinese casomai doveva consacrarsi definitivamente. Un naufragio sotto ogni punto di vista sportivo, una Udinese che mai è parsa nemmeno minimamente in partita, visto che dal primo all’ultimo momento della gara, ha sofferto. I bianconeri non sono mai stati in partita.
Le opinioni ora si dividono tra chi parla del disastro più totale e chi riesce a ripiegare ridimensionando il tutto e dicendo che l’Udinese abbia semplicemente sbagliato il suo approccio alla partita sin dal primo momento del suo ingresso in campo. Noi invece facciamo un mix e propendiamo per la giusta via di mezzo, rimarcando che l’Udinese ha fatto cilecca Probabilmente Delneri i suoi non si aspettavano un Bologna, che proprio in casa non aveva fatto faville, si mettesse a brillare così tanto. E così praticamente l’Udinese è rimasta attonita. La capacità di reazione delle zebrette però doveva essere di ben altra portata ed impetuosità. Invece l'Udinese non è stata quella che ci aspettavamo e ci meritavamo, quella capace di imporre ben altro gioco di fronte ad una avversario totalmente alla sua portata.
Sintesi del tutto: figuraccia senza precedenti ammessa pure dalla società, con il direttore generale Franco Collavino che ha chiesto onorevolmente scusa dianzi ai microfoni della tv bianconera. E, ancora peggio, Sampdoria non raggiunta nel momento in cui questo si rendeva necessario, e appuntamento con la possibilità di superare i blucerchiati rimandato allo scontro diretto che si giocherà in casa dell’Udinese il 21 del mese.
Quel che è peggio è che ora, se veramente si vuole arrivare decimi, non si potrà tirare fiato dal punto di vista agonistico sino a quella data inclusa, facendo risultato con l’Atalanta domenica prossima e se possibile pure a Crotone, per poi dare scacco matto alla buona squadra di Gianpaolo nella potenzialmente risolutiva gara tra le mura amiche dello Stadio Friuli.
Da qui alla fine si dovrà dare il massimo possibile. Solo così l’Udinese potrà dire d’essere fiera di se stessa. Ma ora devi mettere l’onore prima di tutto stringendo… i ranghi e lasciandoti scappare poco o nulla, cara Udinese...