Post Milan-Udinese, difesa distratta, attacco spuntato e condizione rivedibile: le sentenze di San Siro
Zero punti e qualche conferma in più. Così l’Udinese lascia San Siro. Indubbiamente, le aspettative erano ben altre alla vigilia. Era fresco il ricordo dei due successi sul Milan ottenuti nella scorsa stagione. Inoltre, negli ultimi anni, i bianconeri non avevano mai sfigurato. Di conseguenza, la gara di ieri lascia l’amaro in bocca. Certo, i rossoneri sono indubbiamente cresciuti rispetto all’ultima stagione ed il loro tasso tecnico era decisamente superiore rispetto ai friulani. Tuttavia, uscendo dal campo, si ha l’impressione che sia mancato qualcosa alla squadra di mister Delneri.
In primis, bisogna rivedere i meccanismo difensivi. Regalare due reti alla formazione di casa è stata una grave ingenuità. I movimenti senza palla ed i tagli di Kalinic ad aggredire lo spazio sul primo o sul secondo palo non sono una novità, dal momento che il giocatore croato si è già fatto notare per quelle caratteristiche nel suo biennio a Firenze. Fa specie piuttosto che i bianconeri si siano fatti sorprendere facilmente, permettendo all’attaccante balcanico di siglare la doppietta, la prima con la nuova squadra. Inoltre, il quartetto arretrato ha sempre sofferto l’uno contro uno, non riuscendo mai a prendere le misure agli avversari.
Il secondo aspetto preoccupante è la scarsa incisività in attacco. Maxi Lopez appare sempre troppo isolato, talvolta scollegato al resto della squadra. Di conseguenza, risulta difficile che l’argentino riesca a far valere le proprie doti se gli arrivano pochi palloni e non c’è alcun compagno da mettere dinnanzi alla porta. Inoltre, nella sfida di ieri, nel secondo tempo, quando teoricamente l’Udinese avrebbe dovuto spingere sull’acceleratore per ottenere almeno un pareggio, i friulani non si sono mai resi concretamente pericolosi. Certo, le iniziative non sono mancate, i tentativi di rendersi minacciosi ci sono stati, ma alla fine Donnarumma non è mai stato chiamato al miracolo e le conclusioni verso la porta avversaria sono stati nulle.
Aggiungiamoci anche una circolazione di palla lenta e da una condizione fisica apparsa ancora non eccezionale. Insomma, se la vittoria contro il Genoa aveva lasciato intendere che il peggio era ormai alle spalle, la sconfitta di Milano apre gli occhi e fa capire che il livello non è ancora quello auspicato. Niente di eccessivamente allarmante. L’importante è trovare la svolta prima che la classifica inizi a farsi preoccupante.