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Plusvalenze in calo, stadio e calciatori: i problemi dell'Udinese

di Federico Mariani

Semaforo rosso per l’Udinese. Lo è sotto il profilo dei recenti risultati, ma non solo. Ci sono anche alcuni aspetti finanziari contraddistinti dal medesimo colore, anche se con meno allarmismo di quanto possa sembrare a primo impatto. Sicuramente preoccupa la recente inchiesta della Procura sulla presunta evesione fiscale del club, con la trattativa in corso con l’Agenzia delle entrate. Non suscitano le stesse sensazioni i 27 milioni in perdita nel bilancio.

Ci sono tre ragioni per cui questa cifra è da considerarsi una sorta di “rosso relativo”. In primis c’è la questione stadio. La società ha deciso di accelerare l’ammortamento della nuova struttura sportiva, costruita con una spesa di 35 milioni di euro su un terreno di proprietà comunale dato in concessione per 99 anni. Secondo il business plan della prestigiosa società Deloitte Touche, l’Udinese dovrebbe aver pagato il 95% dell’impianto entro il 2021/22. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario unire all’incremento dei guadagni una distribuzione delle spese nei primi sette esercizi. Solo successivamente lo stadio sarà realmente un beneficio economico.

In secondo luogo, ci sarebbero gli 11,4 milioni a bilancio riguardanti i calciatori ed i loro costi. Anche in questo caso bisogna considerare l’accelerazione dell’ammoramento. E, per quanto visto finora, ci sono solo notizie incoraggianti.

Gli aspetti più preoccupanti di questa faccenda riguardano il terzo punto: il calo delle plusvalenze. Vale la pena allargare il quadro per meglio capire come funziona il meccanismo: l’Udinese vende giocatori a cifre importanti, spende ed investe negli scout per trovare altri talenti, cerca di fare risultati e di mettere in evidenza i nuovi gioielli, dando il via ad un ciclo continuo. Nel momento in cui questo si interrompe, iniziano i guai per una società con caratteristiche simili. Tornando alla stretta attualità, nel bilancio redatto al 30 giugno le plusvalenze ammontano a 13,1 milioni. Rispetto agli ultimi anni il calo è vistoso: meno 73% rispetto al valore medio delle plusvalenze registrate negli ultimi 5 esercizi. Al momento l’Udinese può ritenersi soddisfatta per le recenti cessioni che hanno portato nelle casse della società qualcosa come 31 milioni. Va detto che il valore netto dei giocatori a bilancio non è sempre veritiero e questo nasconde sostanzialmente futuri milioni.

In questo quadro, è opportuno ricordare anche che l’Udinese riesce a mantenersi solamente grazie ai 36 milioni provenienti dai diritti tv, sponsor e biglietti. Ne consegue che i risultati sono estremamente importanti per sostenere la società ed il suo progetto. Rimediare figuracce come quella di domenica scorsa non sono certamente un buon incentivo.
 


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