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Nicola e la vittoria della semplicità

di Stefano Fabbro

Esordio col botto per Davide Nicola sulla panchina dell'Udinese, neanche il più ottimista dei tifosi avrebbe scommesso un euro sulla vittoria dell'Udinese contro la Roma e invece così è stato, 1-0 magia di De Paul e tutti a casa. La descrizione della partita potrebbe finire davvero in queste poche parole, perchè la vittoria bianconera è frutto di un calcio semplice, di un calcio "all'italiana" tanto criticato e che si cerca sempre di superare con idee di gioco moderne, ma che, alla fine, ti fa portare a casa la soddisfazione più importante: i tre punti. 
Il cambio ha funzionato, continuo a ribadire che le colpe non erano di Velazquez, a cui va ancora oggi il mio sincero in bocca al lupo, ma Davide Nicola in pochissimo tempo è riuscito a compattare e ricaricare un gruppo che sembrava sconvolto dopo la surreale sconfitta di Empoli. Senza inventarsi nulla il neo allenatore bianconero ha imbrigliato la Roma restituendo ordine e disciplina alla difesa bianconera, tutti dietro alla linea del pallone, difesa a cinque e la fantasia argentina davanti, tutto molto semplice e infatti la vecchia legge italiana ha funzionato: chi non prende gol poi ha più possibilità di vincere le partite ed è da questo concetto che Nicola è partito, del bel gioco in questo momento non gliene frega niente a nessuno, ora contano i risultati e col catenaccio e contropiede qualche vittima illustre riesci sempre a farla e nella rete bianconera ci è cascata la Roma. 
Un'Udinese attenta e affamata che ha lasciato il pallino alla Roma senza concedere occasioni nitide e che finalmente ha saputo sfruttare le qualità dei giocatori offensivi, su tutti, Rodrigo De Paul, altra perla, ancora decisivo, non oso pensare dove sarebbe l'Udinese senza di lui, che ha deciso di metterci la faccia, ancora scosso per il rigore di Empoli, segna un gol da favola e addirittura chiede scusa ai tifosi per quel rigore, nonostante almeno 10 dei 12 punti in classifica siano suoi. Solo per questo gesto meriterebbe la fascia da capitano, un gesto unito ad un gol di cui si è parlato ovviamente poco, chissà se lo avessero fatto i vari Ronaldo, Dybala, Suso...prima pagina dei giornali come minimo, ma di questo poco ci importa, noi ci teniamo il nostro Dièz, fino a quando sarà possibile. 
Scriverei dieci pagine su De Paul, ma la vera vittoria è quella del gruppo, è quella del calcio semplice e genuino di un allenatore della scuola italiana, niente di difficile, semplicità, unione di intenti e capacità di saper sfruttare l'episodio con una giocata del singolo migliore, l'ABC del calcio per regolare la Roma, per il bel gioco possiamo anche aspettare, intanto ripartiamo dal cerchio in cui tutti i giocatori assieme al mister si sono uniti al fischio finale, ripartiamo dalla loro voglia e dalla loro fame, la strada è ancora lunga, ma adesso basta sbagliare, c'è una classifica ancora da aggiustare. 


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