Mercato quasi fermo: le ragioni dell'immobilismo societario
Il mercato dell’Udinese continua all’insegna dell’immobilismo. Poche operazioni e soprattutto, per ora, nessun colpo importante messo a segno, nonostante i diversi rumors delle ultime settimane. Sorprende assistere alla scarsa operatività di una società che ha rischiato di non salvarsi nella stagione da poco conclusa. Non si può pensare che gli innesti di El Arabi e Harbaoui bastino a rifondare una squadra decisamente deludente nella seconda parte di campionato da due anni a questa parte.
Questa scelta della società bianconera può essere intesa in questo senso: stop con i fallimenti, con i giovani troppo inesperti e con i senatori con poco da aggiungere ad un discorso tecnico poco efficiente con Stramaccioni, Colantuono e De Canio. Serve altro, servono rinforzi mirati ed oculati per ricostruire un nucleo importante da cui ripartire. Dunque dal 1 luglio l’Udinese dovrebbe iniziare a fare sul serio ed a guardarsi intorno per costruire una rosa più competitiva da mettere a disposizione del nuovo allenatore Beppe Iachini. Per ora, nessun grande nome all’orizzonte, se non quello di Mirko Valdifiori, anche se la trattativa è piuttosto complicata. Ma, se i friulani vogliono fare sul serio, è lecito attendersi grandi cose.
L’alternativa a questo scenario è dettata dal momento particolare in cui si trova l’Europa in questi ultimi giorni. La Brexit potrebbe mutare profondamente gli scenari calcistici internazionali ed i Pozzo, proprietari sia dell’Udinese sia del Watford, stanno valutando come progettare l’imminente futuro. Le incertezze ed i punti interrogativi sono tanti. Normale, quindi, che il mercato delle due squadre sia stato pressoché nullo. Impossibile pronosticare con certezza decisioni da parte degli imprenditori friulani, che negli ultimi giorni hanno smentito l’ipotesi di un passaggio dell’Udinese alla Red Bull. Gli austriaci avrebbero rappresentato un’ulteriore opzione in questo scenario così variegato e non dobbiamo escluderli totalmente.
In ogni caso, il tempo stringe. Non sono ammessi passi falsi, ma bisogna riprendere a camminare per non restare fermi al punto di partenza. Una casella del Monopoli calcistico dalla quale i friulani non paiono volersi spostare.