Meditate in casa Apu, meditate
Il Carnera, ospite Casale Monferrato, ha salutato la sua imbattibilità stagionale, anziché salutare la capolista imbattuta lontana dagli occhi (se non tv), ma non dal cuore dei suoi tifosi, settore D in testa. L'Old Wild West corsara, che nella striscia aperta di cinque vittorie su cinque gare aveva infilato ben quattro blitz compreso quello all'esordio in campionato a Mantova e dopo di fila a Trapani, Capo d'Orlando e Bergamo, si è fatta sbancare a domicilio per 66-79 da un atto di pirateria della Novipiù dopo avere faticato a vincere, per la verità, anche nel debutto a Udine contro Treviglio. La sorpresa per lo stop è legata soprattutto alle condizioni in cui i piemontesi si presentavano all'appuntamento. Avevano otto soli effettivi, tra infortuni all'ala-pivot Niccolò Martinoni e alla guardia italo-argentina Lucio Redivo e casi Covid paventati fino all'immediatezza della gara: nemmeno a referto anche l'altra guardia Simone Tomasini. Coach Mattia Ferrari si è affidato, quindi, quasi solo al quintetto base. Il play Fabio Valentini è stato autore di un ventello (5 su 9 da tre) in 37 minuti. La guardia Corban Collins ha segnato 15 punti (5 su 10) e smazzato 7 assist in 35. L'ala Sam Thompson è stato il top scorer della gara con 24 (3 su 4 dalla lunga) più 9 rimbalzi in 39. L'ala grande Daniel Donzelli ha messo insieme 7 punti e rimbalzi in 37 minuti, solo perchè poi è stato l'unico uscito per cinque falli personali. Il centro di 2,14 Gora Camara con 13 punti più 10 rimbalzi in 31 minuti alla fine ha fatto pari e patta (22 di valutazione individuale per entrambi) con il 2,08 bianconero Nana Foulland: 15+10, seconda stavolta inutile doppia doppia di fila (di nuovo 3 su 8 ai liberi, però) . Per il resto Casale ha schierato per 23 minuti in tutto, con zero punti portati alla causa, tre cambi. L'unico maggiorenne era l'ala Yannick Giombini del 2001. Gli altri erano due “bambini”: la guardia-ala Aaron Lomele del 2004 e la guardia Alessandro Sirchia del 2003.
Che ti combina la banda capitanata da Michele Antonutti, risparmiato per un affaticamento muscolare forse anche vista di domenica a Verona (e non si pianga l'assenza di baby Matteo Schina che ha giocato il derby di B la sera prima a Cividale), contro questa allegra combriccola piemontese? Parte bene con Marco Giuri play, Dominique Johnson guardia, Lodovico Deangeli ala piccola, Nazzareno Italiano ala grande e Foulland pivot. Tocca il +14 già al 7' sul 19-5 con tutti i bianconeri a segno: Nana, molto cercato dai compagni, addirittura con 8 punti, Italiano 5, Deangeli 3, Giuri 2 e DJ con 1 su 2 ai tiri liberi. Poi si spegne la luce: 0-10 ospite nel finale di primo quarto per il 19-15 al 10'. Black out udinese che prosegue fino allo 0-16 a inizio secondo periodo, aperto da 6 punti in fila di Thompson per il primo sorpasso piemontese sul 19-21 al 12'. Punto a punto sino al riposo lungo, a cui si è andati con Casale avanti 31-32. Nella ripresa la musica non cambia. Morale: tre quarti persi di fila dall'Oww per 12-17, 19-23 e 16-24 con meritato ko tecnico finale. Perchè a nulla è valso il tentativo di coach Matteo Boniciolli di alleggerire quintetti di partenza sia nel secondo (Amato, Giuri, DJ, Mobio e Pellegrino) sia nel terzo periodo (Nobile, Amato, Giuri, Italiano e Foulland) per cercare di arginare il trio di piccoli Valentini, Collins e Thompson. Sono stati artefici alla fine di un 13 su 23 dall'arco pari al 56,5% nel 46% finale di squadra, che è quasi la media nel tiro da tre punti che finora aveva tenuto l'Apu vincente: 44%. Invece, contro la difesa adattata adottata specie nella ripresa da coach Ferrari, che ha chiuso in area su Foulland raddoppiato sistematicamente in post basso, i tiratori udinesi hanno toppato per il 24% di squadra con 8 su 33. Se si scorpora il 3 su 5 (60%) di Mobio, forse l'unico da ricordare tra i bianconeri anche perché ha salutato la sua prima doppia cifra in campionato con 13 punti segnati, gli altri compagni hanno fatto addirittura 5 su 28 (17,7%) con DJ (1 su 6 da tre) autore solo di 8 punti. Era già successo a Capo d'Orlando che Udine con il 38% tirasse dalla lunga peggio degli avversari (42% per i siciliani), ma la tripla proprio del Mestri quasi sulla sirena finale per il 95-98 aveva messo d'accordo tutti.
C'è un altro accostamento con l'altra trasferta in Sicilia che balza all'occhio e non dal punto di vista balistico, ma motivazionale. Trapani ha giocato contro l'Oww senza i due americani Lamarshall Corbett e Shon Miller e anche lì Udine ha durato fatica almeno per tutto il primo tempo prima di venirne a capo per 71-78. Non è che i nostri eroi sottovalutano un po' gli avversari di turno quando non si presentano al completo? Detto per inciso, a Trapani domenica scorsa Torino, che doveva riscattare il primo stop in casa di Tortona, ha vinto per 83-110 nonostante i siciliani avessero anche Corbett e Miller.
Ora Udine è attesa al riscatto domenica 20 dicembre a Verona dove troverà una Tezenis esacerbata da due sconfitte di fila, in casa con Biella per 77-81 e poi a Piacenza per 78-71, mentre domani gli scaligeri recupereranno la prima di campionato a Casale passata al Carnera. Non c'è da fare conto sull'84-69 per l'Apu nel precedente in maschera nel girone di qualificazione in Supercoppa, ma da mostrare una reazione dopo il primo stop vero della stagione contro Casale. Se arriverà il secondo di fila, non sarà il caso di fare drammi se almeno sarà cadendo in piedi com'è stato nella sconfitta per 70-76 nei quarti di Final eight del primo trofeo stagionale Lnp contro Forlì a Cento, guidando per 35 minuti senza DJ per problemi di tesseramento tra Fiba e Fip. Così come non era il caso di esporre nella bacheca dei trofei di famiglia i primi cinque successi iniziali, perché la mentalità vincente non si acquisisce per scienza infusa, ma sul campo alla fine di un percorso specie quando la squadra è stata costruita l'estate prima sul mercato.