Lo stop con la Juventus sancisce la terza sconfitta di fila
Per l'Udinese ieri è terminata anche l'8° giornata; quest'ultima si è conclusa con un'altra sconfitta, la terza di fila in campionato. Una sconfitta che per molti era annunciata e che ieri è stata maturata sul campo dopo una netta, senza molti giri di parole, supremazia dei campioni d'Italia in carica. Speriamo che questo stop sia arrivato solo per via della differenza tra le due squadre, anche perché la prestazione dell'Udinese non è giudicabile così come non pervenuto è l'imprinting dell'allenatore (da almeno due partite). Ora i friulani rischiano di sprofondare in classifica: sono fermi ancora a 8 punti; e teniamo conto anche della prossima sfida contro il Napoli.
Nel primo tempo si materializza già la vittoria della Juventus: dobbiamo riconoscere, da tifosi e da addetti ai lavori, che i bianconeri di Torino hanno messo a ferro e fuoco l'area dei bianconeri di Udine. Grande supremazia caratterizzata da un assiduo possesso palla, tiri da fuori e innumerevoli cross partiti sia dai piedi di A. Sandro (da sinistra) che da quelli di Cancelo (da destra). Parlando nello specifico delle occasioni create e delle azioni da gol, non possiamo non citare i tiri di Pjanic da fuori al 19' (sfiorato l'incrocio dei pali con Scuffet comunque pronto), la grande parata di Scuffet su Mandzukic che era sicuro di andare a rete da due passi al 35' e l'incredibile palo di Barak colpito con un tiro sganciato da fuori area dopo una strepitosa azione, una fiammata. Poi ci sono stati gli episodi dei due gol, ravvicinati, in un fazzoletto di cinque minuti (dal 33' al 37'). Il primo gol è stato realizzato da Bentancur di testa dopo il cross da destra di Cancelo; l'azione juventina era partita dopo il cross di De Paul sbagliato da calcio d'angolo, che ha permesso alla Juventus di ripartire velocemente con Ronaldo, Dybala e quindi con l'uruguaiano autore del gol. In area, sullo stacco di quest'ultimo, Nuytinck se lo dimentica e Troost-Ekong deve ancora rientrare. A seguire, il raddoppio è del marchio di fabbrica CR7: pallone lungo a spiovere in area, Mandzukic arpiona e passa il pallone a Ronaldo che di prima la mette sul filo del secondo palo, dove Scuffet non può arrivare. Solita esultanza poi di Ronaldo vicino alla bandierina per i fotografi e per i tanti tifosi friulani di sponda juventina. Primo tempo dunque che termina 0-2, dominato dalla Juventus.
Il secondo tempo è una fotocopia del primo, a parte i gol. Juventus in possesso, famelica, e Udinese attendista. Magari i friulani hanno cercato di imbastire qualcosa nel primo quarto d'ora, ma nulla di pericoloso dalle parti di Szczesny; anche perché Lasagna al 50' sciupa tutto da due passi colpendo male il pallone che non arriva nemmeno in porta. Un'altra occasione, e anzi forse l'unica dell'Udinese nel secondo tempo, è quella di Pussetto al 73': grande tiro di destro da fuori con il portiere juventino che deve impegnarsi per parare. Per quanto riguarda la Juventus, essa gioca per circa mezz'ora senza tirare veramente in porta. Poi, con l'ingresso di Bernardeschi, si riaccende e ha diverse occasioni nel giro di dieci minuti a partire dal 70'. Prima è proprio Bernardeschi che colpisce a rete con un rasoterra da fuori area trovando un grande Scuffet, attento; in secondo luogo, Mandzukic sciupa tutto da due passi (un po' come Lasagna nell'altra porta); in terzo luogo abbiamo il tiro di Ronaldo, altro rasoterra, che trova la parata di piede strepitosa di Scuffet; e infine il tiro da fuori di Cancelo che trova le deviazioni di Nuytinck e Scuffet prima di stamparsi sulla traversa. Queste sono dunque le occasioni delle due squadre che accompagnano il termine del match col risultato di 0-2.
Parlando dei singoli, iniziamo dalla porta: Scuffet è strepitoso in diverse occasioni; negli episodi delle reti non può nulla. In difesa, la coppia Nuytinck e Troost-Ekong è da rivedere sicuramente visti i giudizi delle ultime tre partite. Grande aiuto lo hanno ricevuto da Behrami, che come al solito non si spreca e sventa diverse occasioni. Samir e Stryger Larsen bene in fase di spinta, meno bene chiaramente in difesa dove si perdono diverse marcature. Mandragora sgomita e fa un'altra partita buona lontano dai riflettori (ma chiaramente non basta la sua prestazione), mentre Fofana cerca i riflettori ma forse non si capacita del tipo di avversario che si ritrova contro. Barak poi, sulla trequarti, è forse il più pericoloso come già detto, ma poca roba; poca roba anche per quanto riguarda De Paul e Lasagna, molto timidi. Pussetto cerca di smuovere la gara e fa il suo a giochi già compiuti. E infine gli attaccanti di riserva sono da "senza voto, senza giudizio".
Ora testa al Napoli: altra gara dura con una delle migliori della classe. Saranno da evitare diversi errori individuali compiuti contro la Juventus e soprattutto si dovrà cercare di strappare almeno un punto; è chiaro che si tratterebbe di un'impresa. Attenzione ai cali dal punto di vista della personalità e dei tatticismi della squadra, fattori che serviranno nelle gare a venire e che si devono assolutamente ritrovare.