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La difesa fa troppa acqua, urge aggiustare qualcosa per tornare a essere impermeabili

di Davide Marchiol

La difesa l'anno scorso è stato uno dei fiori all'occhiello dell'Udinese, forse il reparto che ha realmente permesso di costruire i presupposti per la salvezza dei bianconeri visto un attacco che è andato a fiammate. Il trio composto da Nuytinck, Troost-Ekong e Becao (alternato a De Maio) ha infatti permesso di subire solamente 51 gol nonostante gli errori grossolani non siano mancati. Si tratta del secondo miglior score della parte destra della classifica, numeri tali da tenere una tranquillità che invece quest'anno non sembra per nulla esserci visto che siamo già a 11 palloni raccolti in fondo al sacco. Una cifra che non è in realtà così drammatica se confrontata con quella di altre squadre in fondo alla graduatoria (Spezia, Torino e Crotone ne hanno subiti 15, 15 e 17), ma che porta a una proiezione che scrive un inquietante 66 nella casella GS. Decisamente troppi per una squadra che ambisce a una salvezza tranquilla.

Cosa sia cambiato è presto detto. Gli elementi non sono esattamente gli stessi dell'anno scorso, anzi. Nuytinck infatti in queste partite non si è mai visto e il contributo dell'olandese non si limitava alle sue capacità tecnico tattiche, ma c'è anche una leadership importante, che fa sì che l'ex Anderlecht sia il vero e proprio leader della retroguardia. Non c'è più Ekong, che per quanto non abbia regalato prestazioni indimenticabili era comunque abituato a giocare con questa squadra da un bel po' e conosceva ormai i movimenti dei compagni. Infine ultimo, ma assolutamente non meno importante, sono cambiati, almeno temporaneamente, gli esterni. Sema infatti è rientrato al Watford. Lo svedese difensivamente non aveva grandissime capacità, ma sopperiva al limite con una corsa e dei polmoni importanti, che gli permettevano di garantire una costante copertura. In più Larsen è rimasto out, con dei sostituti che, per vari motivi, non sono ancora alla sua altezza.

Adesso ci sono tante cose da valutare con attenzione. Ad oggi Gotti non ha praticamente mai cambiato gli interpreti, ma i numeri potrebbero costringerlo a farlo. Il passaggio alla difesa a 4 sembra ormai scritto e con essa ci sono considerazioni da fare che vanno ruolo per ruolo. Se già nella linea a tre De Maio e Becao spesso avevano scricchiolato, nella sfida con il Milan sono crollati e in particolare il brasiliano ha confermato grossi limiti in tanti fondamentali. Sul gol di Kessie infatti corre fino in fondo per ostruire ulteriormente l'eventuale cross basso di Ibrahimovic, ma lascia così una prateria all'ex Atalanta, non tenuto nemmeno dai centrocampisti. Sul gol dello stesso Ibra sbaglia anche lì il posizionamento, trovandosi troppo lontano per poter aiutare Sebastian e lasciando sguarnita l'area piccola, il dominio dei centrali e del portiere. Per quanto riguarda De Maio, il francese per ora la sufficienza se l'è quasi sempre conquistata, quindi si può parlare di semplice partita no. Chiaro però che gli errori costanti di Becao invece destino preoccupazione, Verona, Roma, Milan, iniziano a essere tanti e forse è il caso di lasciarlo per un po' in disparte, per poter lavorare con la giusta calma sui difetti in allenamento. Il ritorno di Nuytinck in questo senso può essere la soluzione. Sulla destra rientrerà Larsen e sappiamo che è lui il titolare, mentre a sinistra un Samir fino ad ora discreto se la giocherà con Ouwejan e Zeegelaar per il posto. Ognuno dei tre può dare un bilanciamento diverso alla linea, Marvin è più difensivo, Thomas più abile a crossare, il brasiliano invece non ha paura di partire palla al piede.

Tante soluzioni dunque per Gotti, che deve riuscire a mettere un freno a questa permeabilità costante della difesa bianconera. Avendo diverse scelte, tra le quali c'è anche il nuovo arrivato Bonifazi, possono essere cambiati non solo gli schemi, ma anche gli interpreti. Cambiarli è sempre rischioso, ma si arriva a un momento in cui sembra un po' inevitabile e, dopo sette partite (che diventano undici considerando un precampionato dove solo il Legnago non ha battuto la retroguardia friulana) in cui non si è riusciti a tenere la porta inviolata, forse siamo vicini a dover vedere qualcosa di diverso anche per quanto riguarda la difesa.


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