L'ultima Primavera
Termina la stagione 2018-19 in Primavera 1: l'Udinese, dopo la matematica retrocessione manifestatasi dopo il 2-0 esterno contro la Sampdoria (alla 26° giornata), conclude il suo percorso nel massimo livello del campionato giovanile nazionale, trovando due pareggi e due sconfitte:
27° turno, Udinese-Juventus 1-1;
28° turno, Udinese-Milan 0-3;
29° turno, ChievoVerona-Udinese 1-1;
30° turno, Udinese-Roma 1-3.
La squadra, come già detto, ha terminato all'ultimo posto, in 16° posizione: per i bianconeri, 15 punti in 30 gare di campionato (1 punto ogni due gare, di media). Gli altri primati negativi della stagione, dal confronto con i numeri degli altri club, sono:
- il numero delle vittorie (3);
- il numero delle sconfitte (21);
- il numero delle reti fatte (24);
- il numero delle reti subite (72);
- la differenza reti (-48).
Assieme all'Udinese, scende in Primavera 2 anche il Milan, bloccato dal pareggio con la Fiorentina all'ultima giornata. I rossoneri stavano facendo un buon percorso di rimonta in graduatoria, ma tutto è stato vanificato dal risultato di ieri. Il Milan scende comunque al secondo livello con più del doppio dei punti (31) rispetto all'Udinese Primavera.
Alle statistiche non sfuggono punti e risultati, ai tifosi e agli addetti ai lavori non sfuggono le prestazioni della squadra. Basandoci sui numeri, nasce spontanea una considerazione: nel girone di ritorno, l'Udinese ha fatto più punti da retrocessa (2 punti, con Juventus e ChievoVerona) che da squadra avente ancora una piccola speranza di salvezza (1 punto, col Palermo). Siamo tutti d'accordo che si sta parlando di inezie, ma sono le piccole cose che aiutano a far capire da che elementi è composta la rosa della squadra bianconera. I ragazzi di Stefano Daniel (allenatore ancora senza vittorie da quando è all'Udinese) hanno macinato due punti contro squadre che avevano l'obiettivo di raggiungere i primi sei posti in classifica, necessari per l'accesso alla fase finale del torneo, per l'assegnazione del titolo di campione d'Italia; a cavallo di quelle un po' più deludenti con Milan e Roma, sono arrivate due ottime prestazioni a "giochi fatti": una ha messo fuori dai giochi la Juventus (i bianconeri di Torino hanno concluso solamente all'8° posto, a 42 punti), l'altra ha fatto sudare i clivensi (comunque giunti al 6° posto) fino all'ultima giornata. Allora tutto ciò può significare che questi giovani ragazzi giocano meglio quando sono "liberi di testa"? Può essere, ma purtroppo, puntare solo al divertimento (che resta l'aspetto principale del gioco del calcio) non basta. Non basta perché il calcio si evolve e il pallone rotola, sempre, nella buona e nella cattiva sorte.
Scendere in Primavera 2 è un fallimento per la società, ma solo per questa stagione. Iniziare daccapo, dal secondo livello, significa lottare nuovamente per raggiungere l'élite del calcio giovanile tricolore. Questi ragazzi hanno l'opportunità di rinascere dalle ceneri: partire dal basso significa conoscere ancora di più cos'è lottare e sudare per un obiettivo, facendosi le ossa, come si dice. Non si mette in dubbio la professionalità di questi ragazzi e nemmeno la loro fame agonistica: bisogna solo mettersi in testa che gli altri, questa stagione, ne hanno avuta (molta) di più e che non è mai abbastanza, durante tutto il processo naturale di crescita (sia della squadra che dei singoli giocatori).
Nel finale della gara di ieri contro la Roma (terminata 1-3 per i giallorossi), hanno preso vita gli applausi dei tifosi presenti a Manzano, dedicati alla squadra: l'"Arrivederci" alla prossima stagione, da parte dei friulani che (vi) seguono sempre, nel bene e nel male.