L'effetto Velazquez dura meno di un tempo
Si è conclusa anche la 7° giornata di campionato per l'Udinese (il quadro della Serie A si completerà con Sampdoria-SPAL alle 20.30): è arrivata una sconfitta, che a differenza della gara precedente con la Lazio, è assolutamente meritata. L'effetto Velazquez è durato poco meno di un tempo perché dopo il vantaggio l'Udinese ha voluto accontentarsi invece di continuare a spingere. La squadra rimane dunque ferma ancora a 8 punti nella parte superiore destra della classifica: non voglio essere pessimista, ma è probabile che rimarremo fermi a questa quota ancora per altre due giornate, dove ci saranno le sfide casalinghe contro Juventus e Napoli. Era necessario ieri almeno un punto e l'Udinese è riuscita prima a sorprendere tutti (0-1), poi a rimanere in linea con l'obbiettivo minimo (1-1) e infine a illudere tutti i tifosi nel finale (2-1), specie quelli che si sono fatti la trasferta (la faccia del tifoso che reggeva una bandiera con la maglia di Domizzi, inquadrato dalle telecamere di DAZN, dice tutto). Dunque stiamo parlando di una sconfitta subita in rimonta, un po' come quando Oddo sedeva sulla panchina friulana e si faceva rimontare dai vari Cagliari e Crotone dopo il vantaggio. L'Udinese ha pagato il buon momento del Bologna in casa al "Dall'Ara", dove la scorsa domenica era la Roma a soccombere; un Bologna che non ha dominato, ma ci ha creduto dal pareggio fino alla fine del match. Ecco cosa intendevo quando parlavo in articoli precedenti di sfide salvezza: a Bologna forse mi avevano capito e adesso festeggiano la vittoria.
Nel primo tempo hanno giocato bene entrambe le squadre, a differenza del secondo, dove ha giocato solo il Bologna. Occasioni da ambo le parti, e l'equilibrio si è rotto per due volte. L'Udinese ci prova sin da subito con un'ottima rete di passaggi culminata per due volte nei tiri insidiosi di Mandragora: a lato di poco entrambi. Al 14' potrebbe esserci un episodio chiave: contatto Troost-Ekong-Svanberg; per l'arbitro non c'è nulla, sia in diretta (era a due metri dal luogo del fallo) che dopo aver consultato il VAR. La gara continua ed è l'Udinese a spingere: tentativo a incrociare per Lasagna, con Skorupski che deve prendere le misure. Santander, attaccante rinato dopo la gara con la Roma, inizia anche lui a prendere le misure seppur col tiro: prima tenta da fuori al 21' (alto), poi da due passi sciupa tutto clamorosamente, complice un grande salvataggio di Nuytinck sulla linea. Al 32' però la sbloccano i friulani: grande ripartenza di De Paul, che dalla sinistra serve con un lancio lungo a tagliare il suo connazionale argentino Pussetto in area; quest'ultimo aggangia la sfera e colpisce al volo di esterno destro, battendo Skorupski sul palo lontano. Il vantaggio dura appena dieci giri di orologio perché i bianconeri sono incapaci nell'amministrarlo e sembrano accontentarsi dell'andamento della gara: a pareggiare i conti ci pensa Santander con un missile da fuori area. La gara da qui in poi sarà tutta di stampo bolognese.
Nel secondo tempo entra una sola squadra in campo, quella di casa. L'unico tiro in porta dei friulani arriva al 52': è un destro da fuori di De Paul, innocuo. A partire dal 55' il Bologna cerca ripetutamente la rete con i tiri da fuori di Svanberg: nulla da fare però per lui in due occasioni, sfortunato. La gara continua col pallino del gioco in mano al Bologna. Behrami soffre in mezzo al campo e deve spendersi in una manciata di falli. Quando l'Udinese è in possesso (comunque per poco tempo) non sa quasi mai cosa farsene del pallone: questa è stata la mia impressione quando ho visto i bianconeri (ieri vestiti d'oro) giochicchiare a centrocampo senza tentare degli affondi offensivi. Al 79' entra Orsolini, un trequartista italiano che cambia il match in favore del Bologna e si guadagna lo scettro di migliore in campo. Tre minuti dopo il suo ingresso infatti fa gol con una rasoiata che sorprende un colpevole Scuffet sul suo palo; grande assist di Mattiello. L'Udinese non reagisce, d'altronde come prima dello svantaggio, e il gol era solo questione di minuti. Nel finale c'è l'occasione per la doppietta di Orsolini: Scuffet si salva col palo sulla conclusione subita da fuori area. La gara termina 2-1.
Parlando dei singoli, iniziamo dalla porta: Scuffet ha compiuto almeno due buone parate ma il suo errore sul secondo gol è abbastanza imperdonabile. Certo, il gol subito è frutto anche delle cattive prestazioni dei compagni. Il portiere di Remanzacco però è in calo. In calo come Troost-Ekong, che non riesce più a guidare la difesa come nelle gare precedenti. Nuytinck mette qualche pezza qua e la, ma la sua prestazione è al limite della sufficienza. I terzini spingono ma al contempo subiscono le falcate di Mattiello e Krejci. A centrocampo per me il migliore dell'Udinese è Behrami: lasciato un po' solo per via del modulo (Fofana e Mandragora sono sulla trequarti), si spende a destra e a manca nel recuperare palloni e fermare le azioni felsinee. Fofana e Mandragora, dopo il primo tempo, sono del tutto assenti. Pussetto bene nell'azione del gol, ma nulla di più in fase offensiva; piuttosto, aiuta molto in difesa, come De Paul, ieri un po' spento. Lasagna avrebbe bisogno di maggiore supporto, forse di un'altra punta: così non ce la fa. D'Alessandro e Teodorczyk si intendono bene ma compiono appena un'azione corale, bloccata da Skorupski.
Per concludere c'è da dire che l'Udinese ha fatto un passo indietro in questa gara e rischia di subire una mazzata contro Juventus e Napoli. Inutile ripetervi che i punti andavano fatti prima di questi due incontri; inutile piangere sul latte versato. Prestazione da dimenticare dunque quella a Bologna; invece da ricordare è il fatto che l'Udinese può contare comunque sul suo pubblico nelle prossime due gare. Inoltre, deve rispolverare semplicemente le prestazioni delle gare precedenti, cercando di non buttarsi assolutamente giù di morale: solo in questo modo si può mettere paura ai club di CR7 e Insigne.